il Punto Coldiretti

Controlli mirati per sostenere l’etichettatura d’origine dell’olio

L’estensione sull’intero territorio Ue dell’indicazione obbligatoria d’origine dell’olio di oliva vergine ed extravergine, in vigore dal 1° luglio 2009, è una decisione di grande importanza sia per il mondo della produzione che per i consumatori. L’olivicoltura italiana nonostante sia caratterizzata dallo sforzo che i produttori fanno per ottenere un’ottima qualità, si trova a confrontarsi con un mercato non trasparente a prezzi assolutamente non remunerativi, non in grado di valorizzare la qualità.

Con le nuove norme si evita che gli oli di altri Paesi vengano spacciati per italiani portando un danno economico alle aziende e allo stesso tempo, potendo individuare la vera origine del prodotto, si crea la necessaria trasparenza per il consumatore. Si tratta quindi di uno strumento che tende a valorizzazione la qualità, ponendo le condizioni necessarie affinché il consumatore possa fare scelte consapevoli nel rapporto qualità/prezzo.

L’individuazione dell’origine avviene attraverso le nuove indicazioni che debbono essere riportate in etichetta, cosi come di seguito indicate:

Origine Stato membro o Origine Ue: quando sia le olive  che la trasformazione delle stesse risultano provenienti da un unico Stato membro.

Miscela di oli comunitari: qualora si tratti di olio ottenuto dalla miscela di oli provenienti dai paesi dell’Ue.

Miscela di oli non comunitari: nel caso di un olio ottenuto dalla miscela di oli provenienti da paesi extracomunitari.

Miscela di oli comunitari e extracomunitari: quando un olio è stato ottenuto dalla miscela di oli provenienti da paesi comunitari e extracomunitari.

La Coldiretti ha sempre creduto nell’indicazione d’origine, non solo per l’olio extravergine e vergine di oliva, settore trainante per l’Italia e soprattutto per le regioni meridionali, ma per tutti i prodotti del nostro paese. E seppure questo strumento consenta una  migliore tutela  del prodotto italiano, è altrettanto strategico e determinante il lavoro degli organi di controllo a tutti i livelli, affinché venga rispettata la regolamentazione Comunitaria.

Nelle prossime settimane, il Mipaaf metterà a punto le modalità applicative alle norme previste dal nuovo regolamento, tendenti in particolar modo alla gestione del sistema (riconoscimenti, registri, comunicazioni, documentazione a sostegno dell’origine, eccetera) nonché alla individuazione degli elementi da riportare in etichetta, ai fini del riconoscimento da parte del consumatore delle diverse tipologie di origine.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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