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Cereali, ecco il piano Assocap per rilanciare la filiera

Un piano per rilanciare la filiera cerealicola italiana contro crollo dei prezzi e speculazioni. Lo hanno presentato i Consorzi Agrari nel corso di un convegno dal titolo “Dalla spiga alla tavola, la qualità sposa il giusto prezzo”, organizzato da Assocap e svoltosi a palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti, a Roma.

Il piano prevede la creazione di una rete di stoccaggi  in grado di togliere dal mercato materia prima nelle fasi di eccesso di offerta e immetterla quando manca.

I lavori sono stati introdotti da Marco Pancaldi, presidente dell’Assocap, l’associazione nazionale che riunisce tutti i 53 consorzi agrari provinciali, il quale ha riferito che il fatturato dei consorzi ha sfiorato i 3 miliardi di euro, una cifra notevole considerando anche il fatto che all’interno del territorio italiano c’è una grande disparità di ripartizione delle strutture.
Infatti i concentramenti più forti si hanno al centro-nord, mentre al sud la presenza è quasi nulla.

Essendo i consorzi uno strumento importante per valorizzare il prodotto, si vorrebbe puntare ad un ampliamento della rete su tutto il territorio nazionale così da dare quel valore aggiunto al prodotto che di fatto andrebbe a distinguere la nostra produzione, con una remunerazione più adeguata del produttore, che oggi più che mai sta vivendo un periodo altalenante non facile, a causa del crollo dei prezzi.

I relatori Stefano Serra e Valerio Marchioni hanno poi illustrato lo scenario internazionale e quello nazionale del prodotto grano. Serra, nella sua relazione sulla situazione produttiva e competitiva mondiale, ha messo in evidenza come la produzione del grano tenero, rispetto a quello duro, sia molto più omogenea, e che bisognerebbe creare una struttura che controlli gli scambi commerciali, per essere più competitivi.

L’intervento di Marchioni invece, si è incentrato in modo particolare sulle  proposte per riportare l’impresa agricola al centro della filiera, che deve ritornare a produrre più quantità che qualità, valorizzando il prodotto nazionale. Per far ciò, si deve migliorare la capacità organizzativa delle produzioni italiane in termini di qualità e quantità di offerta rispetto ai bisogni industriali, attraverso un’adeguata logistica e gestione delle scorte, quindi bisognerebbe creare un “polmone strategico” attraverso il quale dare delle risposte concrete alle varie problematiche.

Al convegno è intervenuto il sottosegretario alle Politiche agricole, Antonio Buonfiglio, che, in un’ottica di valorizzazione dei consorzi, ha proposto di utilizzare i fondi delle aree sottosviluppate per creare 4-5 distretti agroalimentari legati alla dieta mediterranea, in cui avrebbero il ruolo di sviluppare servizi e strutture.

A tirare le conclusioni è stato il presidente della Commissione agricoltura del Senato Paolo Scarpa Bonazza Buora. “Per la prima volta abbiamo le condizioni politiche per realizzare un progetto forte per l’agricoltura italiana e per i consorzi agrari – ha spiegato – che devono tornare ad essere, come erano nel passato, un punto di riferimento dell’azienda agricola”.

“Dobbiamo aumentare il potere contrattuale delle imprese agricole e dare una risposta economica ad un problema economico – ha sottolineato da parte sua il presidente di Coldiretti, Sergio Marini -. L’obiettivo è quello di costruire una filiera tutta italiana e firmata che sappia traghettare i valori positivi degli agricoltori e dell’agricoltura fino al consumatore. Un progetto che passa attraverso il coinvolgimento delle vere cooperative e dei Consorzi Agrari una realtà che rappresenta un patrimonio dell’agricoltura che negli ultimi anni si è consolidato sul territorio superando diffidenze ed ostacoli”.

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