il Punto Coldiretti

L’Ue elimina gli standard dell’ortofrutta, Coldiretti lancia l’allarme qualità

La Commissione Europea ha abolito gli standard minimi di vendita in Europa di 26 prodotti ortofrutticoli sui 36 esistenti. Nonostante il voto contrario dell’Italia e di altri 15 paesi, non è stata raggiunta la maggioranza qualificata necessaria per bloccare una decisione che rischia di danneggiare imprese e cittadini e aprire le porte a fenomeni di concorrenza sleale.

Il provvedimento sopprime le regole sulla dimensione, il peso e la qualita’ di origine di alimenti come cipolle, melanzane e albicocche che verrebbero assoggettati ad una generica definizione di merce sana, leale e mercantile, mentre lascia in vigore gli standard commerciali per dieci prodotti ortofrutticoli ritenuti rappresentativi per il mercato. (mele, agrumi, pere, kiwi, insalate in genere, pesche e nettarine, fragole, peperoni, uva da tavola e pomodori).

"Diventa ora più importante fare attenzione alla qualità per non cadere nell’inganno dell’acquisto di prodotti di scarto a prezzi elevati – sottolinea Coldiretti -. Il venir meno dell’ obbligo di garantire l’omogeneità del prodotto offerto in vendita rischia di favorire la vendita di scarti a più alto prezzo e impedisce di fare scelte di acquisto trasparenti attraverso il confronto di frutta e verdura con le stesse caratteristiche".

Il sistema comunitario fino ad ora in vigore disciplinava la classificazione dell’ortofrutta in categorie e calibri per garantire l’omogeneità dei prodotti presenti in un imballaggio, con le relative tolleranze, l’obbligo o la facoltà di riportare in etichetta la varietà o la tipologia. Il fatto che alcuni dettagli siano eccessivi e quindi da semplificare nulla toglie alla necessità di avere un linguaggio commerciale univoco che consenta di identificare il prodotto senza inganni.

Il rischio è quello di una concorrenza sleale da parte dei nuovi paesi dell’est a danno dei consumatori e delle imprese agricole nazionali e delle loro cooperative impegnate a garantire standard qualitativi da primato nella Unione Europea.

L’Italia produce circa 24 milioni di tonnellate di frutta, ortaggi ed agrumi freschi, per un fatturato, compreso l’indotto, di 22,8 miliardi di euro. L’Italia è il principale produttore ortofrutticolo dell’Unione Europea e con una parte consistente delle esportazioni agroalimentari determinata da questa voce. Nei primi sette mesi del 2008 sono state esportate più di 2 milioni di tonnellate di ortofrutticoli, per un valore pari a oltre 2 miliardi di euro (+16,9 per cento sul 2007).

L’ortofrutticoltura ha determinato un saldo attivo nei primi  sette mesi dell’anno di oltre 500 milioni di euro, con una crescita superiore al 51 per cento rispetto all’analogo periodo 2007 (+51,6 per cento), confermandosi come uno dei settori portanti del “Made in Italy”.

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