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Dal Veneto arriva la prima legge per il consumo dei prodotti a km zero

Arriva dal Veneto la prima legge per il consumo di prodotti agricoli a km zero.

Il Consiglio regionale ha approvato con un sostegno trasversale un disegno di legge (pdl 225) presentato da Coldiretti Veneto con il sostegno di 25mila firme di consumatori che hanno voluto questa norma a vantaggio delle produzioni del territorio, della salute dell’ambiente e delle tasche.

Tra gli obiettivi della "legge del km zero" vi è la promozione del patrimonio agroalimentare regionale nei pasti di scuole elementari, istituti scolastici superiori, università, ospedali e caserme nella misura del 50 per cento, una percentuale che non discrimina il prodotto di origine extraregionale o straniera ma valorizza le tipicità locali consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli, sostenibili in termini di prezzo e meno impattanti sull’ambiente.

L’articolato prevede inoltre spazi riservati agli agricoltori nei mercati rionali, che non andranno a ledere gli interessi di altre categorie, ma integreranno la gamma delle offerte stagionali  ai consumatori attraverso la filiera corta.

Significativa l’adozione di "menù a km zero" da parte di alcuni ristoratori che impiegando  ricette a base del 30 per cento di specialità provenienti dalle campagne circostanti hanno dimostrato attenzione e soprattutto condivisione del progetto della Coldiretti.

Un progetto che, in un momento in cui il petrolio fa segnare sempre nuovi record, consente di risparmiare e combattere l’inflazione con cibi locali e di stagione che non subiscono troppe intermediazioni e non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, valorizzando il lavoro delle imprese agricole.

"L’aumento del costo del petrolio – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – ha fatto esplodere il costo dei trasporti e messo in discussione il principio base della globalizzazione in base al quale si consumano i prodotti realizzati dove costa meno. Oggi è necessario sviluppare la produzione vicino ai luoghi di consumo per motivi economici e ambientali sia nei paesi poveri che in quelli ricchi".

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