Bonifica, l’acqua scorre anche su web e telefonini
Utilizzare internet e gli sms per inviare informazioni in tempo reale ai produttori agricoli sui tempi e le modalità più indicate per l’irrigazione. E’ una delle indicazioni emerse dalla due giorni di convegno “La rivoluzione blu: acqua, agricoltura, ambiente, i nuovi scenari” organizzato dall’Anbi a Roma, che ha visto l’Associazione dei Consorzi di Bonifica fare il punto della situazione sul sistema idrico italiano, presentando anche uno studio sulla percezione del problema da parte dei cittadini. L’utilizzo del web per dare indicazioni alle imprese rientra in un progetto denominato Irrinet e attualmente sperimentato nel territorio dell’Emilia Romagna, dove ha consentito un risparmio in un anno di 35-45 milioni di metri cubi d’acqua. Quella idrica è, del resto, un fattore della produzione indispensabile per le imprese agricole. “L’agricoltura Made in Italy di qualità ha bisogno di più acqua da utilizzare al meglio per aumentare la produzione di fronte a una emergenza cibo mondiale – ha confermato nel suo intervento il presidente della Coldiretti Sergio Marini – e occorre dunque aumentare i terreni irrigati in Italia insieme a una migliore gestione della risorsa idrica”. L’Italia, secondo Marini, “è un Paese fortunato dove cade moltissima acqua che va gestita con attenzione al risparmio e all’efficienza, ma anche con investimenti adeguati nelle infrastrutture per rendere disponibile l’acqua dove serve”. L’aumento del costo del petrolio ha fatto esplodere il costo dei trasporti e messo in discussione il principio base della globalizzazione secondo il quale occorre produrre dove costa meno. Oggi è quindi necessario sviluppare la produzione vicino ai luoghi di consumo per motivi economici e ambientali sia nei paesi poveri che in quelli ricchi. “Per questo l’agricoltura italiana ha bisogno di più acqua al giusto prezzo e i Consorzi di bonifica – ha precisato il Presidente della Coldiretti – sono in grado di raggiungere questo obiettivo meglio sia dei privati, per il rischio di speculazioni, che del pubblico, per le inefficienze. Una ragione in più per non mettere in discussione il principio dell’autogoverno”. ”In questa contingenza – ha aggiunto il presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Massimo Gargano – c’è bisogno di più agricoltura sul territorio e di più politiche irrigue di qualità, dobbiamo legare a questa necessità la nascita di una nuova stagione per i consorzi di bonifica”. Nel corso del forum dell’Anbi è stato presentato uno studio Swg dal quale è emerso il quadro di un’Italia spaccata in due, tra un Nord dove si avverte meno il problema dell’efficienza delle rete degli acquedotti e un Sud dove è, invece, ben maggiore la preoccupazione, visto che il 40% degli amministratori la definiscono inadeguata e il 50% riscontra periodicamente perdite negli impianti. Lo studio ha sondato anche la percezione del problema da parte delle aziende del settore che nel 56% dei casi lamentano la scarsità dell’acqua e la mancanza di strutture per un uso razionale delle riserve. I consorzi di bonifica rappresentano, in questo quadro, per il 70% degli intervistati, uno strumento importante per la difesa del suolo e la gestione delle risorse idriche e il 50% del campione si dice soddisfatto delle iniziative intraprese, anche se il rapporto tra costi e benefici è ancora suscettibile di ampi margini di miglioramento. |
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