Vino e sviluppo rurale, dove finiranno le risorse?
Con l’approvazione della riforma dell’Ocm vino continua il potenziamento dello sviluppo rurale. La riforma prevede infatti il trasferimento dal 2009 di risorse supplementari allo sviluppo rurale destinate a misure da attuare nelle regioni produttrici di vino. Per ora è certa l’entità delle risorse che per l’Italia ammontano a 13.160.006 euro per il 2009, a 26.287.013 euro per il 2010 e 39.447.019 euro a regime dal 2011 sino al 2013. Nel complesso le risorse comunitarie sino al 2013 ammontano a 157.788.076 euro che, per effetto del cofinanziamento nazionale, sono destinate a raddoppiare. Sulla ripartizione di queste risorse è possibile immaginare un’analogia con quanto già percorso con la riforma dell’Ocm Tabacco, dove si prevede un sostegno comunitario supplementare per anno civile all’attuazione di misure a favore delle regioni produttrici di tabacco nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale. Definite perciò le risorse finanziarie è da individuare la chiave di ripartizione tra le regioni, che sarà formalmente adottata dalla Conferenza stato regioni. Visto che la normativa comunitaria parla di “regioni produttrici di vino” una delle ipotesi è la ripartizione delle risorse in base alla superficie vitata per regione. Tabella 1 – Superficie vitata anno 2006
Elaborazioni Coldiretti su dati Mipaaf
Dalla tabella si evidenziano le regioni che probabilmente saranno maggiormente beneficiarie delle risorse dello sviluppo rurale, in particolare la Sicilia con il 17,47% della superficie vitata sul totale nazionale e la Puglia con il 14,18%. Applicando questa chiave di ripartizione si può formulare la seguente ipotesi di assegnazione alle regioni italiane delle risorse dell’Ocm Vino Tabella 2 – Ipotesi risorse Vino allo sviluppo rurale secondo la superficie vitata per regione in €
Fonte: Elaborazioni Coldiretti Dalla simulazione si evince indicativamente l’entità delle risorse comunitarie che saranno attribuite sino al 2013 per le varie regioni d’Italia. La strategia da attuare nella predisposizione delle misure nei Piani di Sviluppo rurale delle regioni dovrà essere disegnata all’interno del Piano Strategico Nazionale dello sviluppo rurale da parte del Mipaaf. Oltre al potenziamento delle misure tradizionali già presenti nei piani di sviluppo rurale regionali quali quelle agroambientali, il primo insediamento e la formazione, sarebbe interessante e auspicabile prevedere l’attivazione di misure di investimenti espressamente dedicate alle aziende vitivinicole. Alcuni esempi di sostegno ad investimenti coerenti con l’impianto della riforma potrebbero essere quelli finalizzati ad acquisto di macchinari per la concentrazione dei mosti, e per utilizzazione alternativa dei sottoprodotti quali le vinacce (attrezzature per produzione di ammendanti agricoli o impianti per produzione di energia elettrica o termica da biomassa combustibile). Questi investimenti avrebbero un effetto positivo e coerente con la riforma in quanto andrebbero a ridurre l’impatto della eliminazione degli aiuti ai mosti a partire dal 2012 e ridurrebbero le risorse che nel Programma Nazionale di Sostegno sono dedicate a specifiche misure (distillazione dei sottoprodotti e aiuto all’utilizzo di mosti concentrati). |
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