il Punto Coldiretti

Coldiretti e Nfu propongono riserve alimentari contro le speculazioni

Contro le speculazioni che dall’inizio dell’anno hanno bruciato 60 miliardi di euro solo per il grano a causa degli andamenti altalenanti della borsa merci di Chicago, l’Unione Europea deve garantirsi una propria riserva strategica di prodotti alimentari di base per stabilizzare il mercato interno e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti al giusto prezzo per imprese e consumatori.

La richiesta, all’inizio del semestre di presidenza francese dell’Unione Europea di Nicolais Sarkozy, viene dall’incontro tra la delegazione della Coldiretti guidata dal presidente Sergio Marini e quella della National Farmers Union (NFU) guidata dal presidente Peter Kendall a Londra.

L’Unione Europea deve difendere imprese e consumatori dalle oscillazioni speculative in atto per colpa delle manovre finanziarie sulle quotazioni al Chicago Board of Trade su prodotti essenziali per l’alimentazione, con una gestione attenta delle scorte alimentari che possa fronteggiare le situazioni di carenza di prodotto negli scambi internazionali.

La speculazione va combattuta anche con la flessibilità necessaria alle imprese agricole per rispondere alla domanda di mercato, proseguendo con decisione sulla strada del disaccoppiamento degli interventi della politica agricola comunitaria.

Nell’incontro bilaterale di Londra, il Presidente dell’Unione degli agricoltori inglesi e gallesi, Peter Kendall ed il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, la principale organizzazione agricola italiana, hanno dichiarato al riguardo che l’agricoltura è diventata sempre più centrale nel contesto dell’economia mondiale e che la Politica Agricola Comune (PAC) ha un ruolo fondamentale per rispondere alle esigenze alimentari ed alle necessità in materia di sicurezza alimentare dell’Unione europea e del pianeta.

Più in particolare per quanto riferito alle ragioni che stanno dietro all’improvvisa impennata dei prezzi agricoli, le due Organizzazioni ritengono che si tratti di problemi strutturali dovuti al basso livello dei prezzi percepiti storicamente dagli imprenditori agricoli.

Questa situazione non ha comunque impedito, per la NFU e la Coldiretti, che le imprese agricole garantissero, comunque,  qualità e sicurezza alimentare in tutta l’Unione Europea, rispondendo alle esigenze dei consumatori, attraverso un approccio responsabile. Non a caso l’organizzazione britannica ha dichiarato il proprio sostegno all’etichettatura obbligatoria dell’origine dell’olio extravergine d’oliva, in vigore in Italia grazie alla mobilitazione di Coldiretti e ora oggetto di una proposta che verrà presentata dalla Commissione Europea per essere estesa a tutto il Continente.

In tale contesto, gli imprenditori agricoli hanno anche contribuito allo sviluppo economico dell’Unione, dando  valore aggiunto ai diversi territori ed alle produzioni ad essi collegate. A tal riguardo, quindi,  prezzi più alti per gli agricoltori europei rappresentano una opportunità ed un loro giusto livello garantisce maggiore sviluppo e possibilità di incrementare gli investimenti necessari per un’agricoltura più moderna e produttiva.

Per ciò che concerne le riforme della Politica agricola comune (PAC) ed in particolare il “Bilancio di salute della PAC”, la NFU e la Coldiretti, ritengono che la proposta della Commissione europea rappresenti un passo positivo e credono che sia importante andare, al più presto possibile, verso un sistema di pagamento unico completamente disaccoppiato dalla produzione, che permetta agli imprenditori agricoli di rispondere in maniera appropriata all’andamento dei mercati.

Inoltre, le due Organizzazioni ritengono che una maggiore apertura dei mercati agricoli, a livello regionale e globale, possa ritenersi positiva, qualora sia accompagnata dal rispetto di regole e standard comuni che garantiscano una concorrenza leale tra partner commerciali. Al riguardo, sottolineano che l’Unione europea è già oggi il primo importatore di prodotti agricoli provenienti dai paesi in via di sviluppo con un valore delle importazioni pari a quello realizzato da USA, Giappone, Canada ed Australia messi insieme.

Infine, la NFU e la Coldiretti ritengono che gli imprenditori agricoli dei Paesi industrializzati hanno anche un ruolo importante da giocare nel sostenere la crescita del settore agricolo nei Paesi in Via di sviluppo,  attraverso il trasferimento di idee, formazione e tecnologie. Per tale motivo, esse sono pronte a collaborare per aiutare gli agricoltori di questi Paesi a rispondere alla crescente richiesta globale di  generi alimentari per gli anni a venire.

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