il Punto Coldiretti

Latte: dopo il sì di Galbani continua la guera del giusto prezzo

Dopo l’accordo siglato con Italatte, l’obiettivo degli allevatori della Coldiretti è ora quello di spingere le altre industrie a seguirne l’esempio. La trattativa con Assolatte si era interrotta nuovamente la scorsa settimana, dopo che la parte industriale aveva avanzato una proposta giudicata irricevibile dalle imprese agricole, in quanto non avrebbe coperto neppure i costi di produzione.

A quel punto gli allevatori della Coldiretti avevano dato vita a una nuova forma di protesta, portando le mucche a pascolare davanti alla sede di Assolatte, a Milano. In serata ecco quindi arrivare l’accordo a 42 centesimi al litro, sottoscritto da Italatte, la maggior industria del settore, che rappresenta i marchi Galbani, Invernizzi e Cademartori.

Una vittoria ottenuta grazie alla mobilitazione e, nelle speranze degli imprenditori agricoli, un viatico a vincere le resistenze di Assolatte a garantire il giusto compenso alla stalla.

Nonostante in Italia nel primo trimestre del 2008 si sia verificato un aumento dei consumi in quantità e in valore dei prodotti lattiero caseari, con record di incrementi in valore del 19,1 per cento per il grana padano e del 9,6 per cento per il latte fresco (con un forte incremento dei prezzi al dettaglio), agli allevatori è stata, infatti, proposta una inaccettabile riduzione dei compensi nonostante gli aumenti vertiginosi dei costi del mangime per l’alimentazione degli animali e dell’energia.

Secondo la Coldiretti, le maggiori spese per energia e foraggio stanno mettendo le stalle in crisi e i 42 centesimi al litro rappresentano il minimo vitale per sopravvivere ed evitare il rischio dell’estinzione del latte italiano il cui prezzo moltiplica di quasi quattro volte dalla stalla alla tavola (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro.

Nella insostenibile forbice tra prezzi alla produzione e al consumo c’è sufficiente margine per garantire una adeguata remunerazione agli allevatori e per non aggravare i bilanci delle famiglie.

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