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La Regionalizzazione nell’Health check della PAC

Con le proposte dell’Health check della PAC la Commissione riprende e ripropone una serie di temi già discussi e trattati con la riforma del 2003, quali la modulazione, il disaccoppiamento e la regionalizzazione degli aiuti.

Con la riforma Fischler, che ha introdotto il sostegno disaccoppiato per azienda quale elemento qualificante della PAC, si era data la possibilità agli stati membri, tra cui l’Italia, di adottare un modello di applicazione tra il modello storico, dove i diritti all’aiuto si basavano su singoli importi storici di ciascun agricoltore, e il modello regionale. Con quest’ultimo si prevedevano diritti all’aiuto forfettari basati sugli importi ricevuti dagli agricoltori di una regione durante il periodo di riferimento.

La scelta dell’Italia cadde sul modello storico, mentre altri stati membri (Germania, Inghilterra, Irlanda del Nord, Svezia, Danimarca, Lusseburgo e Finlandia) decisero di adottare il sistema regionalizzato. Questo sistema è applicato anche a tutti i nuovi membri entrati in Europa dopo il 2004.

La Commissione, con l’Helth check, ripropone la regionalizzazione, riaprendo la possibilità per gli stati membri che non l’avessero già adottata di modificare il proprio modello di RPU dal 2010, con decisione da adottare e comunicare a Bruxelles non oltre il 1° agosto 2009.

Si legge nella relazione della Commissione che “con l’andare del tempo sarà sempre più difficile giustificare le differenze di livello del sostegno risultanti dall’applicazione del modello storico, in quanto i periodi di riferimento si andranno allontanando nel tempo”. D’altra parte, afferma l’esecutivo UE, “il modello regionale garantisce agli agricoltori un sostegno più equo, nonostante una certa ridistribuzione iniziale dei pagamenti”. Questa misura dovrebbe inoltre negli intenti di Bruxelles, rendere il pagamento unico più efficace, efficiente e semplice.

La Commissione dopo aver sottolineato l’insostenibilità a lungo termine di pagamenti differenziati a soggetti simili, offre 4 opzioni agli stati membri:

  • Mantenimento status quo;
  • Livellamento dei pagamenti storici, in almeno 3 tappe dal 2010, limitato ai beneficiari di diritti all’aiuto. Con questa opzione in sostanza si aumenta il valore dei titoli bassi e si diminuisce quello dei titoli molto elevati, ma solo per chi già li possiede. Particolari modalità vengono stabilite per le tre tappe di avvicinamento al valore definitivo dei titoli, lasciando allo Stato membro inoltre la scelta del livello geografico adeguato su cui attuare il livellamento
  • Passaggio da sistema storico a regionalizzazione, con l’attribuzione di titoli forfettizzati a tutti gli agricoltori di una zona in base agli ettari di superficie ammissibile. La particolarità di questa opzione consiste nell’attribuzione di titoli a tutti gli agricoltori, anche a chi ora non li ha. In questo caso, al fine di non penalizzare i possessori di titoli storici molto elevati, vi è la limitazione al 50% del massimale regionale per l’applicazione della forfetizzazione, cioè metà del plafond resta assegnato agli attuali possessori di titoli storici e l’altra metà può essere spalmata su tutte le superfici ammissibili.
  • Livellamento dei pagamenti regionalizzati, ossia la possibilità per chi aveva già scelto il modello ibrido di regionalizzazione e per chi adotterà la regionalizzazione dal 2010, di procedere a partire dal 2010 nel primo caso e dal 2011 nel secondo, al livellamento dei pagamenti.

Il 23 giugno avverrà la prima discussione ufficiale in Consiglio sotto la presidenza slovena per poi essere nuovamente discussa con la presidenza francese il 15 luglio.

Entro la fine del 2008 è prevista la decisione finale del Consiglio sull’Health check della PAC, anche perché dal primo gennaio 2009, se dovesse entrare in vigore il trattato di Lisbona nonostante il no Irlandese, scatterà la procedura di co-decisione Parlamento-Consiglio, che renderà il processo decisionale più complesso e lungo.

Nel 2009 inoltre sono previsti le elezioni europee con l’insediamento di una nuova Commissione e l’inizio del dibattito sulle prospettive finanziarie dell’Unione Europea per il post 2013, dove verranno decise anche le risorse della futura PAC.

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