Latte, la mobilitazione Coldiretti costringe l’industria a riaprire la trattativa
Primo effetto della mobilitazione lanciata da Coldiretti contro la diminuzione del prezzo del latte pagato agli allevatori. L’Assolatte, l’associazione rappresentante dell’industria di lavorazione del latte, ha accettato di riprendere la trattativa sul compenso riconosciuto alla stalla alle imprese agricole fissando un incontro per martedì 10 giugno, come richiesto dalla Coldiretti. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato il vice presidente nazionale della Coldiretti Nino Andena ai manifestanti del presidio di Pieve San Giacomo (Cremona) – perchè è stata accolta la nostra richiesta di tornare a sedere al tavolo delle trattative, ma non smobiliteremo i presidi fino a quando non si sarà giunti a una positiva conclusione del negoziato al quale chiediamo alla controparte di partecipare con senso di responsabilità”. Dal 6 giugno scorso decine di cisterne cariche di latte straniero non hanno potuto raggiungere gli stabilimenti di trasformazione in Lombardia dove davanti ai cancelli si trovavano migliaia di allevatori della Coldiretti che chiedono una giusta remunerazione per il Made in Italy. La mobilitazione ha coinvolto imprenditori agricoli giunti dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Veneto, dall’Emilia Romagna, ma anche dalla Toscana e dalle Marche e da altre regioni del centro sud. Il blocco è stato totale nello stabilimento Auricchio di Pieve San Giacomo e nessun camion ha varcato in uscita i cancelli ma presidi si sono diffusi a macchia d’olio in altri stabilimenti di trasformazione del latte.
La manifestazione ha avuto il sostegno dei cittadini ai quali sono stati distribuiti quintali di latte gratuitamente nel centro di Milano e spiegati i motivi della mobilitazione della Coldiretti. Nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo c’è abbastanza spazio per garantire acquisti sostenibili per le famiglie e redditi adeguati agli allevatori: oggi degli 1,6 euro pagati dai cittadini per un litro di latte fresco solo 42 centesimi finiscono all’allevatore. |