il Punto Coldiretti

Dai prosciutti al latte, si allargarsi il fronte dello sciopero

Dai prosciutti al latte, si allarga il fronte dello sciopero che vede le imprese agricole costrette a scendere in piazza per denunciare la riduzione del prezzo all’origine e la difficoltà a far fronte al boom dei costi di produzione. Una situazione che minaccia di svuotare gli scaffali dei supermercati, in Italia come in Europa.

Particolarmente caldo è il fronte del latte. Lo sciopero indetto dagli allevatori della Germania si sta allargando a macchia d’olio in tutta Europa con le adesioni di Olanda e Svizzera alle quali si è aggiunta l’Italia, con la mobilitazione avviata da Coldiretti.

Decine di cisterne cariche di latte straniero non hanno potuto raggiungere gli stabilimenti di trasformazione in Lombardia dove davanti ai cancelli si trovano migliaia di allevatori della Coldiretti che chiedono una giusta remunerazione per il Made in Italy. La mobilitazione della Coldiretti sta coinvolgendo allevatori giunti dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Veneto, dall’Emilia Romagna, ma anche dalla Toscana e dalle Marche e da altre regioni del centro sud.

Sono arrivati con ogni mezzo, in pulmann e in auto, ma anche con i loro rombanti trattori. Sorprende il grande numero di giovani e donne che hanno voluto esprimere tutto il loro disagio per un lavoro in cui credono, ma che qualcuno vorrebbe rendere impraticabile. Nelle loro aziende hanno trovato qualcuno che li sostituisse nei quotidiani adempimenti allevatori (“le vacche devono comunque essere munte due volte al giorno e devono mangiare” dice un giovane di Bergamo). Dappertutto le bandiere gialle della Coldiretti e centinaia di cartelli sollevati verso il cielo nei quali si legge “dalla stalla alla tavola il prezzo del latte aumenta del 300 per cento”, “La trattativa sul latte deve ripartire”, “Agli allevatori il latte viene pagato meno di mezzo caffè al bar”, “dopo il latte della mamma voglio solo quello Made in Italy”, “Vogliono diminuire i compensi agli allevatori e aumentare i prezzi per i consumatori”.

Il blocco è totale nello stabilimento Auricchio di Pieve San Giacomo e nessun camion ha varcato in uscita i cancelli ma presidi si stanno diffondendo a macchia d’olio in altri stabilimenti di trasformazione del latte. La protesta andrà avanti ad oltranza fino a quanto gli industriali non decideranno di tornare al tavolo della trattativa.

La manifestazione sta avendo il sostegno dei cittadini ai quali sono stati distribuiti quintali di latte gratuitamente nel centro di Milano e spiegati i motivi della mobilitazione della Coldiretti. Secondo la Coldiretti nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo c’è abbastanza spazio per garantire acquisti sostenibili per le famiglie e redditi adeguati agli allevatori: oggi degli 1,6 euro pagati dai cittadini per un litro di latte fresco solo 42 centesimi finiscono all’allevatore.

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