Allarme per il pollo alla varechina dagli Usa
Si è svolto a Bruxelles l’incontro del Consiglio Economico Transatlantico per discuetere dell’allarme per il "pollo statunitense alla varechina" lanciato da Coldiretti, preoccupata che dall’Ue potesse giungere il via libera all’importazione delle carne trattata con bagni di antimicrobici. "Siamo determinati a trovare una soluzione – ha spiegato una portavoce della Commissione Europea -. I lavori sono in corso ma non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo". Il problema dei polli è considerato una priorità dagli Usa dopo l’accordo per stimolare gli scambi commerciali e gli investimenti firmato dal Presidente della Commissione Europea Barroso e dal Cancelliere Merkel con il Presidente Usa Bush.
Il divieto imposto dall’Unione Europea è stato stabilito a causa del metodo utilizzato negli USA per il trattamento delle carcasse di pollo con bagni di antimicrobici (prodotti a base di ipoclorito di sodio – comunemente chiamata varechina), procedura vietata nell’UE, dove è stabilito che, per tale trattamento, si debba utilizzare acqua potabile. Nello specifico sono i prodotti usati negli USA (biossido di cloro, cloruro di sodio acidificato, fosfato trisodico e per ossiacidi) che sollevano molte perplessità sia per quanto riguarda possibili reazioni chimiche, variazioni del gusto, effetti tossici in caso di ingestione dei residui di queste sostanze, così come il rischio di insorgenza di ceppi di batteri resistenti come conseguenza dell’uso estensivo degli antimicrobici. Il pressing delle Autorità statunitensi, con l’intervento del consigliere del Presidente George W. Bush per le questioni economiche internazionali, Dan Prince, aveva portato il Commissario europeo per le imprese e l’industria, Gunter Verheugen, a chiedere al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, di superare il divieto UE di importazione di carne di pollo statunitense.
In particolare, il Commissario per le imprese e l’industria aveva esortato la Commissione ad essere pronta ad agire prendendo anche in considerazione una soluzione estrema, come la possibilità di ammettere le importazioni dagli Stati Uniti di pollame trattato con antimicrobici, trattamento che in ogni caso rimarrebbe vietato per le imprese europee. Una tesi sostenuta anche dal commissario al commercio estero Peter Mandelson, ma avversata dai Commissari Dimas (ambiente), Fisher Boel (agricoltura) e Vassilious (salute) che hanno espressamente dichiarato di essere contrari alla possibilità di revocare tale divieto. La Germania, che con il cancelliere Angela Merkel ha promosso la creazione del Consiglio Economico transatlantico, secondo il Financial Times, è pronta addirittura a porre il veto, ma anche la Francia e molti Stati Europei come Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Austria, Grecia, Finlandia, Lettonia, Romania, Lussemburgo, Irlanda, Ungheria e Cipro sottolineano i rischi per la salute, per l’ambiente e la fiducia dei consumatori.
E’ tuttavia evidente il rischio che le ragioni dei consumatori possano venir sopraffatte dagli interessi della diplomazia con la necessità di rafforzare i rapporti tra Stati Uniti ed Europa in un momento di difficoltà economica internazionale. Di fronte alla crescente liberalizzazione degli scambi l’Unione Europea ha la responsabilità di garantire la trasparenza e la sicurezza soprattutto in un settore come quello alimentare determinante per la salute dei cittadini come hanno dimostrato i recenti allarmi. |
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