il Punto Coldiretti

Moria delle api, le imprese agricole chiedono di fare chiarezza sulle sostanze inquinanti

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli allarmi legati alla moria delle api. Il culmine della preoccupazione è stato raggiunto nelle ultime settimane, quando sono state evidenziate perdite di famiglie di questi insetti; il fenomeno sta creando gravi danni al settore apistico e grosse preoccupazioni in tutti i settori dipendenti dall’attività delle api per l’impollinazione, in particolar modo le produzioni ortofrutticole.

Da più parti viene lanciato un atto di accusa nei confronti di prodotti concianti – i cosiddetti neonicotinoidi – utilizzati  per diverse coltivazioni (come mais e girasole); in Francia alcuni sono stati sospesi, in via precauzionale. La concia del seme è una strategia agronomica che serve a ridurre l’impatto ambientale dei trattamenti a difesa delle sementi: un’evoluzione che ha portato a ricoprire solo il seme, invece di irrorare tutto il terreno. Se da un lato è palese la buona fede delle imprese agricole che acquistano seme già conciato con prodotti autorizzati dal ministero della Sanità, è altrettanto evidente come il tema sia da chiarire una volta per tutte, nell’interesse degli imprenditori apistici, ma anche del reddito delle imprese agricole.

Nel corso di una riunione appositamente convocata, che si è recentemente tenuta presso il ministero delle politiche agricole, Coldiretti ha evidenziato la propria preoccupazione per la situazione attuale e ha presentato due richieste. La prima per l’avvio di un’iniziativa specifica del Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), ovvero degli istituti pubblici di ricerca, che porti a studiare tutti diversi tipi di avversità che stanno minando la presenza delle api (in Italia e all’estero); lo scopo è di elaborare una strategia di difesa complessiva per questo insetto fondamentale per l’agricoltura e l’ambiente. La seconda per l’istituzione di un gruppo di lavoro specifico che possa riunirsi nel giro di poche settimane per discutere di tutti gli studi disponibili, delle evidenze di laboratorio e delle posizioni degli istituti di ricerca rispetto al collegamento neonicotinoidi-moria di api; questo per poter assumere tempestivamente decisioni adeguate rispetto all’applicazione del principio di precauzione. In sostanza, se i neonicotinoidi sono ritenuti responsabili delle morie (o si ritiene, in ogni caso, di sospenderne l’uso in base al principio di precauzione), gli imprenditori agricoli devono essere messi nella condizione o di poter acquistare sementi non conciate o conciate con altre molecole.

Naturalmente, qualsiasi decisione va assunta nel rispetto di tempistiche che permettano di preparare il materiale vegetale per le semine della campagna 2009.

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