Ok i controlli sulla diossina, ora piano di bonifica e risarcimenti agli allevatori
Si è chiuso il piano straordinario di controllo sulla produzione di mozzarella scattato in seguito all’allarme diossina. Le analisi hanno accertato che il problema è circoscritto a un centinaio di allevamenti, quasi tutti della provincia di Caserta, per i quali sono scattate le misure necessarie a debellare il problema. Tutti i prodotti lattiero-caseari made in Italy, inclusa la mozzarella di bufala campana, possono dunque essere commercializzati liberamente sul mercato internazionale. Sollievo, dunque, per i produttori (i quali attendono però i risarcimenti), anche se resta la preoccupazione, come fatto notare da Coldiretti, per i danni di immagine provocati dall’emergenza rifiuti e dagli altri recenti allarmi alimentari, che rischiano di causare nel 2008 un effetto valanga sul Made in Italy con la perdita di mezzo punto percentuale di Prodotto Interno Lordo (PIL). Al di là dei risultati del piano di controlli, Coldiretti chiede di togliere i rifiuti dalle strade e avviare concretamente un piano strutturale di bonifica del territorio mantenendo gli impegni assunti a livello istituzionale per il risarcimento dei danni subiti dagli allevatori incolpevoli. Il Made in Italy agroalimentare è un patrimonio nazionale costruito nel tempo da generazioni di imprese agricole che svolge nel mondo un ruolo da traino per l’intero sistema economico e va difeso senza esitazione da situazioni che ne compromettono l’immagine in Italia e nel mondo. Si deve dunque uscire dall’emergenza con un piano strutturale che provveda a rimuovere la spazzatura dalle strade delle città, ma anche a valorizzare le campagne intervenendo in modo strutturale con un piano di bonifica e riqualificazione del territorio e del paesaggio messo a rischio dalla cattiva gestione ambientale. Ma occorre anche al più presto mantenere gli impegni. I costi del fermo della produzione deciso con il piano di controllo si sono aggiunti a quelli provocati da una gestione schizofrenica della crisi che nella fase più acuta ha causato perdite di mercato di mezzo milione di euro al giorno senza alcuna responsabilità degli allevamenti. La prima fase del piano di controlli ha coinvolto le province di Napoli, Caserta e Avellino, sono stati prelevati in 173 caseifici 271 campioni di latte, provenienti da 646 diversi allevamenti. Secondo i risultati delle analisi effettuate dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’IZS dell’Abruzzo e Molise, Laboratorio Nazionale di referenza per le diossine, sono risultati perfettamente in regola 232 campioni, pari all’85,6%. Trentanove, invece, i campioni non rispondenti ai limiti cautelativi fissati in via provvisoria dal piano concordato con le autorità comunitarie. Ciò ha permesso di individuare 102 allevamenti potenzialmente contaminati che sono stati già posti sotto sequestro sanitario. Nella seconda fase del piano di campionamento, che ha interessato le province di Salerno e Benevento, sono stati prelevati 116 campioni di latte da 67 diversi caseifici, interessando 313 allevamenti. Tutti i campioni analizzati sono risultati conformi. Ciò ha confermato che tali province non sono state interessate dal fenomeno della contaminazione da diossina. Negli allevamenti conferenti latte ai caseifici in cui è stato riscontrato il superamento dei limiti fissati, sono in corso gli opportuni approfondimenti che prevedono, tra l’altro, il prelievo di campioni di latte e di alimenti zootecnici in ogni singolo allevamento conferente, il divieto di cessione o commercializzazione, a qualsiasi titolo di latte e prodotti lattiero-caseari da essi provenienti, e il divieto di movimentazione degli animali di qualsiasi specie. Per quanto riguarda inoltre i controlli effettuati sugli 83 allevamenti posti sotto sequestro, che avevano fornito il latte ai 25 caseifici i cui prodotti erano risultati positivi per diossina nel mese di marzo, 48 sono risultati negativi alle analisi condotte su campioni di latte e mangime, 31 sono risultati positivi alle analisi sul latte e 4 sono risultati positivi alle analisi sul latte e mangimi. |
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