Settore bieticolo-saccarifero: lo stato dell’arte della ristrutturazione
Nel mese di marzo la Conferenza Stato Regioni ha approvato il Programma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero. Il Regolamento CE n.320/2006 (art.6) – che disciplina la concessione di aiuti per la diversificazione nelle regioni degli Stati membri interessate dalla ristrutturazione dell’industria dello zucchero – prevede infatti l’elaborazione di Programmi di ristrutturazione nazionali che descrivono gli interventi da realizzare nelle stesse aree regionali; tali interventi corrispondono, in particolare, a quelli previsti dagli assi 1 e 3 del regolamento n.1698/2005. L’avvio della realizzazione del programma è previsto per il 2008 e dovrà concludersi entro settembre 2010. Nel 2006, la stessa Conferenza aveva già deciso di prevedere l’attuazione del Programma nazionale di ristrutturazione su base regionale, quindi attraverso l’elaborazione di Piani di azione regionale. L’obiettivo è quello di dare maggiore spazio alle specifiche esigenze territoriali nella programmazione ed attuazione degli interventi, in un contesto di complementarietà e coerenza con i Psr (o eventuali altri regimi di aiuto regionali). A livello nazionale saranno stabiliti gli obiettivi comuni e le misure di intervento per il loro raggiungimento; le regioni dovranno garantire la funzionalità delle strategie di intervento adottate per il conseguimento degli obiettivi. Il Programma interviene nel contesto successivo all’applicazione della riforma della Ocm zucchero, in cui emerge, da un lato, una maggiore riduzione della capacità produttiva nazionale e quindi della superficie coltivata a bietola; dall’altro, la tendenza dei piani industriali di ristrutturazione degli zuccherifici che hanno ceduto quote di produzione verso processi di riconversione produttiva orientati alla produzione di energia da biomasse (bioetanolo, biodiesel, energia elettrica e termica). In questo quadro sono tre gli obiettivi degli interventi nel settore bieticolo-saccarifero: i) sostenere il processo di riconversione produttiva delle imprese agricole coinvolte nel processo di ristrutturazione, in un’ottica di filiera; ii) intervenire a supporto dei progetti di ristrutturazione dell’industria saccarifera; iii) promuovere la diversificazione verso attività extra-agricole. Le misure del regolamento 1698 interessate sono quelle relative a: formazione, informazione e diffusione delle conoscenze; ammodernamento delle aziende agricole; accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali; diversificazione in attività non agricole. Le risorse Feaga a disposizione del Programma ammontano complessivamente a circa 88 milioni di euro, di cui 85,3 milioni relativi all’assegnazione per la campagna di commercializzazione 2006-2007 e 2,7 milioni alla campagna 2007-2008. I beneficiari degli aiuti sono gli imprenditori agricoli che hanno sottoscritto contratti di fornitura di barbabietola con Società produttrici (che hanno dismesso zuccherifici e rinunciato alla relativa quota) in almeno una delle tre annate di produzione antecedenti la chiusura dell’impianto e per produzioni conferite all’impianto medesimo. Tuttavia, le regioni possono ammettere anche imprenditori che, pur non avendo stipulato contratti, possiedono aziende ubicate nei bacini bieticoli e sono coinvolte nei processi di ristrutturazione o in progetti di filiera finalizzati alla sostituzione della coltivazione della bietola. Degli interventi legati alla diversificazione in attività non agricole, possono beneficiarne, oltre che gli ex-bieticoltori, anche altri operatori delle aree rurali interessate. |
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