il Punto Coldiretti

Marini a Berlusconi: “Difendere il Made in Italy e più incisività nella politica Ue”

Occorre difendere il Made in Italy agroalimentare dalle minacce a livello nazionale ed internazionale che rischiano di danneggiare irreversibilmente un patrimonio costruito negli anni con il sacrificio e la professionalità delle imprese agricole. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’incontro con il candidato premier del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi, che ha concluso gli appuntamenti della maggiore organizzazione agricola europea con tutti i principali candidati premier dell’imminente confronto elettorale.

“Di agricoltura si parla a sufficienza in tutti i programmi agricoli e se ne parla anche bene ma è la credibilità di chi il programma lo deve portare avanti che conta", ha detto Marini che ha insistito sull’esigenza, nella prossima legislatura, di passare dalle parole ai fatti. “Ci vuole un vero Ministro dell’Agricoltura – ha precisato – ma è indispensabile che sia lo stesso premier a farsi carico dei problemi dell’agricoltura e che sappia far valere la voce del nostro Paese a Bruxelles, per evitare che sull’agricoltura italiana si abbatta il peso di decisioni imposte da altri. Non possiamo permetterci infatti – ha precisato – governi così deboli a livello comunitario da non essere in grado di difendere le nostre ragioni”.

Il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha illustrato a Silvio Berlusconi i contenuti del documento per la prossima legislatura, elaborato dalla Coldiretti, sul quale è stato invitato a intervenire il leader del Popolo della Libertà. Sono quattro i grandi temi affrontati dal presidente della Coldiretti che ben rappresentano qual è il ruolo che la società assegna alle imprese agricole e quali devono essere le condizioni perché questo compito possa essere svolto nella maniera migliore. Innanzitutto occorre rafforzare le imprese agricole anche nella loro capacità produttiva e ridurre i costi e i troppi passaggi dal campo alla tavola per garantire un cibo al giusto prezzo per tutti. Ciò si lega anche alla necessità di avere piu’ cibo italiano in tavola, puntando su qualità, identità, sicurezza e salute. Il territorio rappresenta inoltre un fattore di sviluppo economico, e se è piu’ pulito e piu’ bello è anche piu’ competitivo. Infine occorre una rinnovata coesione sociale, garantendo piu’ servizi sul territorio.

La Coldiretti è disponibile a fare la propria parte perché “i nostri numeri sono importanti e ci costringono ad una grande responsabilita’ verso le imprese e verso la societa ha affermato Marini nel sottolineare che "un’impresa e’ utile se riesce a rispondere alle domande del cittadino",

Il candidato premier del Popolo della Libertà ha iniziato il suo intervento con una battuta: “con i vostri numeri ditemi cosa volete che lo faccio” per sottolineare che le richieste della Coldiretti sono state accolte nel programma.

Poi ha spaziato su numerosi temi caldi del momento dando atto alla Coldiretti di essere in grado “di prendere in mano l’Italia ancor meglio che ai tempi di Bonomi". Berlusconi ha ricordato la costanza e la concretezza del confronto attuato con il settore agricolo nei cinque anni del suo precedente Governo (dalla legge sull’etichettatura obbligatoria alla riforma della Pac) e ha confermato l’attenzione del Partito della Libertà nei confronti del settore agroalimentare. 

In merito alle condivisibili richieste avanzate dalla Coldiretti e inserite nella piattaforma illustrata da Marini, il leader del Pdl ha assicurato che esse avranno la massima attenzione nel programma di Governo e che quindi hanno una ottima possibilità di tradursi in interventi concreti. Berlusconi ha quindi ripercorso alcuni aspetti dell’impegno attuato dal suo Governo per l’agricoltura tra i quali la trattativa sulla riforma della Politica agricola comune, che ha tratto ispirazione proprio dalla Coldiretti, e l’emanazione della legge di Orientamento per l’agricoltura e della legge sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti che il Governo Prodi non ha voluto concretizzare con gli adeguati interventi normativi richiesti.

Il leader del Pdl ha definito “dissennata” la gestione da parte del Governo della vicenda della mozzarella di bufala che sta creando danni enormi non soltanto al settore, ma all’intera immagine del made in Italy agroalimentare. E un simile effetto lo ha avuto anche la drammatica vicenda dei rifiuti della Campania, con immagini che hanno girato su tutte le televisioni del mondo dando all’opinione pubblica estera l’idea di un intero Paese travolto da cumuli di immondizie. E tutti noi sappiamo – ha aggiunto – quanto sia difficile ridare all’Estero una immagine positiva e sana del nostro Paese.

A conclusione del suo intervento, Silvio Berlusconi ha garantito il sostegno del Pdl ai temi proposti dalla Coldiretti riguardanti la sicurezza alimentare, la tutela del made in italy e l’accorciamento della filiera, anche con la diffusione di quei farmers market che in alcuni Paesi come negli Stati Uniti d’America sono già una realtà da tempo. Non nascondendosi la gravità della situazione economica del Paese, ha quindi invitato la Coldiretti e gli agricoltori che, proprio per il loro lavoro sono avvezzi ad affrontare quotidianamente e coraggiosamente numerose difficoltà, a  "far sì che l’Italia possa ritornare in piedi".

All’incontro è seguita una breve passeggiata tra gli stand allestiti con le principali produzioni agroalimentari italiane da difendere e un colloquio tra il candidato premier del Popolo della Libertà con il presidente della Coldiretti.

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