il Punto Coldiretti

Patate da industria, firmato l’accordo interprofessionale

E’ stato siglato, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il 20° accordo interprofessionale per le patate da avviare alla lavorazione industriale, valido  per la campagna 2008.

Il settore vanta la maggiore storicità per gli accordi interprofessionali, sottoscritti con continuità negli ultimi venti anni; ciò ha permesso agli operatori di disporre di un quadro di certezze per programmare gli investimenti (sia agricoli che industriali), di rafforzare la filiera e di ridurre gli approvvigionamenti dall’estero – dal 70% del 1989 all’attuale 20% dei nostri giorni – con beneficio della produzione nazionale, ma anche della bilancia commerciale.

Il nuovo accordo 2008 ricalca, sostanzialmente, lo schema degli anni precedenti e in sintesi prevede:

– un obiettivo di 160.000 tonnellate di patate da avviare alla trasformazione in questa campagna, nel quadro di un programma poliennale 2008/2011, con la possibilità di incrementare, durante tale periodo, i quantitativi di almeno il 20%;

– tre possibilità di pagamento della materia prima:

   – opzione 1, nella quale i prezzi devono essere definiti nei contratti, a livelli comunque non inferiori ai prezzi indicativi di 151 euro/ton per la fascia A (per chips, +7,8% sul 2007), 138,00 euro/ton per la fascia B (per sticks, +6,1% sul 2007) più un eventuale bonus e malus, a 109  euro/ton per la fascia B1 e a 28 euro/ton per la fascia C (surgelati, +7,7% sul 2007).

   – opzione 2, nella quale i prezzi vengono definiti al momento della scavatura delle patate, confrontando i prezzi del mercato rilevati dall’osservatorio nazionale della patata con i prezzi indicativi, di cui all’opzione precedente. In particolare, se il prezzo di mercato sarà maggiore del prezzo indicativo, a questo verrà aggiunto il 50% della differenza  tra i due prezzi; nel caso contrario, il 50% della differenza tra i due prezzi si diminuirà dal prezzo indicativo. Tuttavia, se il prezzo di mercato scende al di sotto del costo di produzione medio, che per il 2008 è stato calcolato in 115,56 euro/ton  (+8,3 % rispetto al 2007), il prezzo di cessione non potrà essere inferiore a 133,28 euro/ton (+8%) per la fascia A e a 126,78 euro/ton (+11,8%) per la fascia B.

   – opzione 3, nella quale si prevede la possibilità di rivedere i prezzi che rientrano nei punti precedenti (indicati sui contratti e in accordo tra le parti) se l’industria effettuerà investimenti nella fase di produzione per consentire il contenimento dei costi di produzione e l’adeguamento a quelli della concorrenza del Nord Europa.

– la stipula dei contratti entro il 31 maggio 2008, utilizzando il modello unico di contratto allegato all’accordo, da parte delle associazioni pataticole e delle industrie indicate nell’apposito elenco;

– il riferimento a norme di qualità per le patate da industria, relativamente alle fasce A, B, B1 e C.

Coldiretti ritiene la sottoscrizione dell’accordo sia importante ai fini di una corretta gestione del mercato in un settore che non è regolamentato da una specifica Ocm (Organizzazione comune di mercato), ma anche per il peso che ha la pataticoltura in Italia: dopo il pomodoro, la patata è la seconda coltura orticola più diffusa nel nostro Paese, con circa 70.000 ettari investiti, 18 milioni di quintali di produzione raccolta (di cui il 20% sono patate novelle) e un valore di oltre 600 milioni di euro; è presente praticamente in tutte le regioni italiane, dal nord al sud, con un periodo di raccolta differenziato nell’arco di 10 mesi, il che consente di offrire un prodotto fresco quasi tutto l’anno.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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