il Punto Coldiretti

Cina, aumentate di un terzo le morti per avvelenamento da cibo

Nel 2007 le morti per avvelenamento da cibo in Cina sono aumentate del 32 per cento rispetto all’ anno precedente. Lo affermano statistiche diffuse dal ministero della sanita’ di Pechino, secondo le quali il totale delle vittime è salito a 258.

Una notizia che arriva dopo una lunga serie di scandali che hanno visto i prodotti cinesi protagonisti in negativo. Basti ricordare le dieci persone recentemente avvelenate in Giappone a causa di una partita di ravioli, per continuare con gli allarmi sollevati per giochi per bambini, dentifrici, alimenti per cani e gatti, anguille, pesce gatto e conserve vegetali.

Nonostante ciò, Pechino continua a bloccare l’importazione di generi alimentari Made in Italy. L’ultimo esempio risale a qualche giorno fa, quando sono stati fermati i primi prosciutti italiani sbarcati in Cina, nonostante il via libera formale all’importazione di prosciutti tricolore concesso dalle Autorità orientali già nel luglio 2007. Una cinquantina di prosciutti di Parma destinati ad arricchire le tavole dei ristoratori nel paese asiatico sono stati fermati alle dogane con pretestuose motivazioni amministrative, nonostante le prime negoziazioni commerciali per superare gli ostacoli burocratici all’arrivo nel piatto dei consumatori cinesi di uno dei prodotti piu’ rappresentativi del Made in Italy alimentare risalgano al 2003 e sembravano aver avuto una svolta positiva nell’estate del 2007 con un accordo tra Italia e Cina.

Le difficoltà di esportazione nel paese asiatico riguardano oggi anche altri importanti prodotti italiani come l’ortofrutta fresca, in particolare mele e kiwi, anche questi ostacolati dal mancato superamento degli ostacoli di carattere burocratico, sanitario ed amministrativo, che hanno sino ad ora impedito le spedizioni.

Secondo la Coldiretti lo stop ingiustificato dei prodotti italiani alle frontiere italiane raffredda gli entusiasmi generati dai ripetuti annunci dei viaggi diplomatici ed evidenzia la necessità di rivedere i rapporti commerciali: le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina superano di quasi sette volte in valore le esportazioni Made in Italy nel paese asiatico.

Nell’agroalimentare è cresciuto del 20 per cento il deficit commerciale con la Cina che ha raggiunto valori insostenibili con le importazioni che superano del 580 per cento in valore le esportazioni, sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2007.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi