Il rischio di un blocco totale degli scambi commerciali di bovini e ovini tra Francia e Italia è stato confermato durante l’incontro dello scorso 22 febbraio con i dirigenti del Ministero della Salute. Troppo alti infatti risultano essere i rischi collegati alla vicenda dell’epidemia di “Lingua blu”, ormai estesa su gran parte del territorio francese.
Dal 4 marzo di quest’anno – a seguito di un provvedimento del ministro Livia Turco (che a giorni sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale) – il nostro Paese accetterà l’importazione solo di animali da vita vaccinati contro la “Lingua Blu”. Da parte sua, dai primi di marzo la Francia avrà pronte 200mila dosi di vaccino inattivato; il Ministro italiano ha però manifestato l’esigenza di conoscere nei dettagli l’efficacia del farmaco, per poi dare il proprio placet a una vaccinazione di massa facoltativa a partire da aprile, con la priorità per gli animali destinati all’Italia. Se il vaccino francese avesse il via libera anche delle autorità italiane, il blocco agli animali d’Oltralpe potrebbe essere limitato solo a qualche mese.
Vista la situazione ancora incerta, Coldiretti ha chiesto che, sempre dal 4 marzo, l’ingresso sia vietato pure agli animali da macello non vaccinati. La preoccupazione, infatti, è anche di carattere economico: gli allevatori francesi potrebbero esportare nel nostro Paese un numero sempre più elevato di animali a basso costo, a discapito del bestiame da macello italiano. Ma non solo. Attualmente, l’Italia è immune da “Lingua blu 8”; sarebbe quindi sbagliato abbassare la guardia, rischiando di introdurre nel nostro territorio un sierotipo non presente e particolarmente virulento.