il Punto Coldiretti

L’Europa mette sotto accusa la Gdo

Il Parlamento Europeo mette sotto accusa la Grande Distribuzione Organizzata per abuso di posizione dominante. Un’analisi impietosa quella effettuata dall’assemblea di Strasburgo, la quale ha chiesto alla Commissione di avviare un’indagine e di proporre azioni adeguate, anche a livello regolamentare, per tutelare i consumatori, le imprese agricole e i lavoratori.

I parlamentari europei hanno, infatti, denunciato come poche catene distributive abbiano assunto il dominio del mercato, tanto da rappresentare l’unica via di accesso degli agricoltori e dei produttori ai consumatori del Vecchio Continente. Ciò fa sì che all’interno dell’Ue i grandi supermercati stiano abusando del loro potere d’acquisto per mantenere a livelli insostenibilmente bassi i prezzi corrisposti ai fornitori, nonché per imporre loro condizioni contrattuali inique, con effetti negativi anche sull’ambiente, sulla sicurezza e sul lavoro.

Una situazione che colpisce anche i consumatori, col venire meno della varietà dell’offerta e dell’indebolimento della distribuzione tradizionale locale.

"Contro l’abuso di posizioni dominanti occorre invece garantire piu’ spazio ai prodotti locali sugli scaffali dei supermercati – ha commentato Coldiretti – per rispondere alla domande del numero crescente di cittadini che vuole acquistare alimenti freschi, naturali, del territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti e subire i lunghi tempi di trasporto prima di giungere sulle tavole".

La volontà di valorizzare nella distribuzione commerciale la produzione locale è, infatti, coerente con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico generale ma anche di assicurare una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale per le ricadute che tali cibi hanno sull’ecosistema. Garantire una maggiore presenza di prodotti del territorio non è solo un contributo alla libertà di scelta dei consumatori ma rappresenta anche un contributo all’integrazione delle aree commerciali con il tessuto economico, produttivo e culturale.

A livello nazionale un importante riferimento normativo è rappresentato dalla legge 231 dell’11 novembre 2005 che contiene una norma fortemente sostenuta dalla Coldiretti per favorire la presenza di prodotti agricoli regionali nella moderna distribuzione, attraverso accordi di filiera. In molte inoltre regioni Coldiretti sta presentando proposte di legge tese oltre che a promuovere aree nei centri cittadini riservati alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari regionali anche a offrire  facilitazioni per i supermercati e i centri commerciali che destinano il 30% dei propri spazi alla vendita diretta da parte delle imprese agricole.

In Italia la quota di mercato della grande distribuzione organizzata (GDO) nei generi alimentari ha raggiunto il 69 per cento mentre quella dei negozi tradizionali è scesa al 21 per cento. A livello internazionale, sempre per quanto riguarda gli alimenti, il leader della grande distribuzione organizzata è Wal Mart, con una cifra d’affari che, nel 2005, ha superato i 250 miliardi di euro. Al secondo posto, ma molto più lontano, si trova il gruppo francese Carrefour che ha fatturato "solo" 75 miliardi di euro. Seguono poi un altro americano e un gruppo tedesco Metro (circa 56 miliardi di euro). Il primo italiano – Coop Italia – si posiziona al 49° posto, con 11,5 miliardi di euro di cifra d’affari. Per quanto riguarda l’Italia dopo la Coop al secondo posto si posiziona Conad (circa 8 miliardi di euro), seguito da Carrefour Italia, Interdis e Selex (tutti circa 7 miliardi), da Auchan/SMA (5,7 miliardi), Esselunga (5,4), Sisa e Despar (4 miliardi) e C3 (3,5 miliardi).

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