il Punto Coldiretti

Accise elettronica sul vino, la semplificazione che non c’è

Dallo scorso 1° gennaio per i trasporti di vino all’interno dell’Unione europea occorre un documento di accompagnamento accise elettronico (e-AD). In questo primo periodo di applicazione sono però emersi alcuni problemi, già segnalati da Coldiretti alle autorità competenti. 

L’autorità doganale di destinazione non riconosce il documento cartaceo e pretende in ogni caso un e-AD (sono stati segnalati casi in Francia, Belgio e Spagna). La direttiva comunitaria consente agli Stati membri di esonerare i piccoli produttori dai vincoli di circolazione e deposito. Sono “piccoli produttori” quelli che mediamente producono meno di 1.000 ettolitri; a loro è concesso l’esonero dalla tenuta del deposito fiscale accise e l’esonero dall’utilizzo delle nuove disposizioni sull’e-AD. 
I piccoli produttori possono quindi continuare ad accompagnare le proprie vendite nell’Ue con documenti cartacei (il documento agricolo); questa procedura deve essere accettata in  tutti i paesi di destinazione, anche quelli che non riconoscono lo status di “piccolo produttore”.

Molti acquirenti occasionali di vino comprato all’estero direttamente presso il produttore hanno segnalato alle nostre aziende difficoltà a continuare a tenere rapporti diretti a causa della telematizzazione.
In tutti gli Stati membri gli acquirenti occasionali di vino (privati, ristoranti, bar, enoteche ecc.) che comprano all’interno dell’Ue non sono registrati presso i propri uffici doganali come deposito fiscale, ma di volta in volta ricevono un codice accisa provvisorio con  il quale acquistano i vini. Questa procedura fino al 31 dicembre 2010 era effettuata in modo cartaceo. L’acquirente si recava presso la propria autorità doganale competente e riceveva un codice accisa provvisorio che al termine del trasporto veniva annullato.

Dal 1° gennaio 2011 anche questi acquirenti occasionali devono effettuare la procedura per via telematica; il che determina un aggravio di costi e di burocrazia. Da una prima verifica sembra che circa un terzo delle vendite dirette intracomunitarie effettuate da un produttore di vino verso un acquirente occasionale rischiano di scomparire.

Questa tipologia di acquirente sta chiedendo di acquistare il vino attraverso un importatore/grossista per evitare la burocrazia connessa con l’e-AD; il fenomeno interessa i produttori di vini sia grandi che piccoli e desta forti preoccupazioni sul mantenimento di questi scambi commerciali. Il passaggio intermedio attraverso il grossista/importatore allunga la filiera e fa perdere potere contrattuale e valore al produttore di vino mentre le vendite dirette dovrebbero essere incentivate e non penalizzate dalla telematizzazione.

L’acquirente nel paese di destinazione, ma anche alcuni spedizionieri, richiedono ai “piccoli produttori” di utilizzare comunque la procedura telematica, sebbene essi ne siano esonerati. Questi operatori, professionali e non occasionali, ritengono difficoltoso continuare a gestire procedure diverse in base a natura del venditore o acquirente e al paese di destinazione e spingono i loro fornitori verso la procedura telematica.

Sono stati anche segnalati casi di spedizionieri che richiedono una tariffazione doppia per il servizio di trasporto se effettuato con documento cartaceo.

Per sopperire a queste difficoltà si è provveduto a sensibilizzare il Mipaaf, l’Agenzia delle Dogane, e la stessa Commissione Europea affinché tutti gli Stati membri riconoscano lo status di “piccolo produttore” e accettino la procedura cartacea di accompagnamento dei vini con il semplice documento agricolo. Per scongiurare il rischio di diminuzione delle vendite dirette dal produttore all’acquirente occasionale, si è anche proposto un meccanismo semplificato, basato sul pagamento anticipato delle eventuali accise dovute nel paese di destinazione in modo da consentire il libero trasporto di vino ad “accisa assolta”.

Sulla base delle sollecitazioni di Coldiretti e di una nota predisposta dal nostro Ufficio vitivinicolo, il Copa-Cogeca ha recentemente inviato una lettera al Responsabile Unità della DG-TAXUD Rolf Diemer e al Responsabile dell’Unità Vino della Commissione Europea  Jesús Zorrilla, nella quale vengono formalizzate alcune delle questioni più urgenti da risolvere.

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