il Punto Coldiretti

Agrumi, appello al Commissario Ue per un sistema fitosanitario più sicuro

Il Copa-Cogeca, l’organizzazione che riunisce le rappresentanze agricole dei 28 paesi dell’Ue, ha scritto una lettera al Commissario per la salute e la sicurezza alimentare, per evidenziare, ancora una volta, le preoccupazioni degli agrumicoltori in merito ai rischi di contaminazione degli agrumeti attraverso le importazioni di frutti provenienti da paesi terzi, contaminati da organismi nocivi inesistenti nell’Unione, e l’insoddisfazione per le nuove misure di protezione della salute dei vegetali che la Commissione sta predisponendo.

Se un organismo nocivo che non è presente attualmente in Europea, come il Black-spot degli agrumi, dovesse entrare nel territorio comunitario, i produttori di agrumi non disporrebbero degli strumenti fitosanitari per combatterlo, da una parte, e dall’altra l’Ue non avrebbe le risorse necessarie a compensare i produttori per le perdite subite. Inoltre verrebbero messe a repentaglio le esportazioni europee di agrumi verso i paesi terzi.

Di conseguenza il Copa-Cogeca ha chiesto che la nuova normativa che stanno predisponendo i servizi della Commissione, tuteli maggiormente i produttori dai rischi fitosanitari. La Coldiretti ricorda che il Black-spot (Phyllosticta citricarpa, chiamata in precedenza Guignardia citricarpa), la malattia degli agrumi ha determinato forti devastazioni delle coltivazioni agrumicole e le importazioni di agrumi dal Sudafrica, dal Brasile e dall’Uruguay presentano ancora troppi casi di partite contaminate.

Una eventuale epidemia di Black-spot metterebbe in ginocchio un settore, quello agrumicolo, che interessa in diversi stati europei oltre 500.000 ettari, con una produzione di 5.000.000 di tonnellate e migliaia di occupati diretti e dell’indotto. E’ per questo motivo che Coldiretti non condivide un sistema non sufficientemente di garanzia per gli agrumi importati da questi paesi, siano essi destinati al consumo fresco che alla trasformazione industriale. Le importazioni devono poter essere bloccate fino a quanto il sistema fitosanitario di questi paesi non darà maggiori garanzie di poter effettuare spedizioni non contaminate.

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