il Punto Coldiretti

Agrumi, pronto il piano di rilancio ma servono tempi e azioni certe

Si è tenuto il tavolo tecnico agrumicolo, convocato per fare il punto sulla situazione e sulle strategie di intervento a favore del comparto agrumicolo. Il Ministero delle Politiche agricole ha rimarcato l’importanza di rilanciare la produzione agrumicola nazionale e sottolineato come le iniziative orizzontali in ambito fiscale, avviate dal governo negli ultimi e nei prossimi mesi, porteranno ad un abbattimento della pressione fiscale anche nel settore agrumicolo.

Non sarà predisposto un piano agrumicolo, ma un più snello piano strategico finalizzato a definire i punti di azione. Il vivaismo agrumicolo è considerato fondamentale per le misure che verranno attivate. I 5 punti di intervento, considerati prioritari, ma non esaustivi sono: la tutela del reddito dei produttori, anche attraverso, come visto, l’alleggerimento della pressione fiscale (1), la lotta alla tristezza degli agrumi (2), l’ incremento dell’aggregazione del settore anche attraverso un rafforzamento delle OP agrumicole (3), la riconversione varietale (4), la promozione, anche attraverso azioni coordinate con la GD. E’ previsto il riconoscimento in conferenza stato-regioni dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia che può rappresentare un ulteriore  strumento per alcune attività promozionali e non. Altri aspetti importanti sono quelli relativi alla stagionalità e alla distintività del prodotto italiano, anche attraverso una l’etichettatura dei trasformati. 

Coldiretti ha evidenziato il problema del mancato reddito per le imprese in fase di reimpianto e riconversione varietale, ha sollecitato l’applicazione della norma sull’aumento della percentuale di succo nelle aranciate e l’approvazione di una misura di etichettatura di origine obbligatoria dell’origine degli agrumi utilizzati nei trasformati. Inoltre si è chiesto che l’amministrazione si faccia parte attiva a Bruxelles nel processo di revisione della normativa sulla salute delle piante, in modo da avere un sistema di maggiore garanzia contro l’ingresso di patogeni non presenti in Ue e la contemporanea apertura dei mercati che ancora non sono raggiungibili con gli agrumi italiani.

E’ stata poi richiesta la definizione delle tempistiche, dei responsabili e dei capitoli di spesa per ogni misura, con la convocazione di riunioni periodiche per verificare cosa è stato fatto e cosa no. Infine rilancio delle Dop/Igp agrumicole con utilizzo delle risorse previste dall’Unione. 

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