il Punto Coldiretti

Allarme batterio killer, all’ortofrutta nazionale costa tre milioni al giorno

E’ allarme in tutta Europa per il batterio killer che ha già causato quindici morti in Germania, con il crollo dei consumi di frutta e verdura e un blocco delle importazioni che ai produttori italiani sta costando circa 3 milioni di euro al giorno, secondo un’analisi della Coldiretti. Il mercato teutonico è, infatti, il principale sblocco per l’export di ortofrutta tricolore.

Di certo il caso presenta diversi punti oscuri ed elementi di incertezza, tanto dal punto di vista della provenienza dei prodotti contaminati dal batterio, in un primo momento identificati con dei cetrioli spagnoli, quanto da quello medico Il batterio, l’escherichia.coli, sembra infatti comportarsi in maniera anomala rispetto a quanto precedentemente osservato.

Di norma non dovrebbe superare le barriere gastriche, mentre questo ci riesce e gli esperti suppongono che possa aver sviluppato una mutazione che lo ha reso resistente a tali barriere. Inoltre la Hus, la sindrome emolitico uremica, di solito colpisce prevalentemente bambini, mentre in questo caso specifico le vittime sarebbero invece soprattutto adulti (87%) e in particolar modo donne (67%).

Una possibile spiegazione è legata a una eventuale contaminazione crociata (ad esempio fra mani e stoviglie) avvenuta in fase di preparazione del cibo. Anche la modalità di contaminazione degli alimenti rimane ignota; potrebbe essere primaria, ovvero dovuta a feci negli alimenti, sia secondaria, ovvero ad una contaminazione avvenuta in un qualche punto della filiera alimentare, o di preparazione del cibo.

Occorre dunque fare immediata chiarezza sull’evoluzione dell’epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l’economia. Fortunatamente al momento non si sono riscontrati effetti negativi sul consumi di cetrioli ed altri tipi di verdure in Italia anche grazie alle positive rassicurazioni sul fatto che nessun caso di infezione è stato finora segnalato in Italia e all’avvio di controlli a tappeto sui prodotti importati con sequestri preventivi.

Grazie alla battaglia della Coldiretti per la trasparenza dell’informazione è tra l’altro possibile riconoscere su tutti i banchi di mercati, negozi e supermercati la provenienza della frutta e verdura in vendita poiché è in vigore l’obbligo di riportare le informazioni relative all’origine, alla categoria, alla varietà, nonché al prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi, per i quali possono essere utilizzati appositi cartelli o lavagnette.

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