il Punto Coldiretti

Allarme per l’accordo tra Ue e Mercosur, a rischio redditi e lavoro agricoli

Una perdita secca per il settore di oltre tre miliardi di dollari di entrate annue, con i redditi degli agricoltori che diminuirebbero fino al 3,2% e la scomparsa di 33mila posti di lavoro.

Sono gli effetti che potrebbero scaturire dalla trattativa in corso ad Asuncion, in Paraguay, tra Unione Europea e paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). L’obiettivo del summit è raggiungere un accordo di libero scambio che porterà un’apertura dei mercati agricoli europei alle importazioni dal Sud America in cambio di un maggior accesso ai mercati dei servizi e dei prodotti industriali (ad esempio macchine) da parte dei paesi latini.

A farne le spese sarebbero soprattutto i coltivatori europei, tanto che sono ormai in molti a pensare che la trattativa rappresenti una vera e propria svendita dell’agricoltura comunitaria, dando il via libera all’importazione di derrate alimentari a basso costo che finirebbe per spingere molti produttori dell’Ue fuori dal mercato.

Il quadro delle possibili conseguenze per il settore al 2020 è stato fatto da uno studio realizzato per la direzione generale agricoltura della Commissione europea dal centro di ricerca scientifica comunitario (Jrc). Ed è un quadro assolutamente negativo.

Dal documento emerge, infatti, che i redditi degli agricoltori Ue diminuirebbero in media (secondo le opzioni scelte) tra lo 0,5% e il 3,2%, mettendo a rischio 33mila posti di lavoro annui. Ma, sempre secondo lo studio, l’impatto “medio generale, maschera effetti molto più pronunciati per i settori agricoli specifici e tende ad essere concentrato nelle regioni vulnerabili, che hanno un forte specializzazione nelle produzioni più sensibili”.

Particolarmente penalizzati gli allevamenti bovini, con la produzione che si ridurrebbe di 150.000 tonnellate l’anno, mentre i prezzi ai produttori diminuirebbero dell’8%, ma effetti negativi si avrebbero su un po’ tutti i settori, dai suini al pollame, dall’ortofrutta (agrumi e uva da tavola in primis) fino al’olio d’oliva, ai cereali, al latte, al riso.

"Un accordo catastrofico per l’agricoltura europea – conferma in una nota il Copa Cogeca, l’associazione che riunisce gli agricoltori e le cooperative dell’Ue – e le valutazioni non tengono neppur conto dell’impatto sull’occupazione nelle zone rurali dell’Ue, in cui le perdite di posti di lavoro rischiano di essere enormi in quanto, in queste aree, il settore agricolo fornisce 28 milioni di posti di lavoro”.

L’ultima parola spetterà ora ai 27 Stati membri (l’ultimo atto del negoziato è previsto per il luglio prossimo), ma si è già costituito un fronte di Paesi e organizzazioni contrari al raggiungimento dell’accordo, a difesa dell’agricoltura europea. 

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