il Punto Coldiretti

Allevamenti di conigli, si aggrava la crisi dei prezzi

Continua anche nel 2008 la crisi del mercato cunicolo. Nel corso del 2007 i prezzi del coniglio vivo alla Borsa Merci di Verona hanno registrato uno dei momenti peggiori degli ultimi dieci anni, al punto che la quotazione media annua è risultata inferiore del 17% rispetto a quella del 2006. La media delle quotazioni è stata di 1,45 euro, a fronte di un costo medio di produzione di 1,75, euro; gli allevatori hanno dovuto fronteggiare aumenti record dei mangimi e dei carburanti, uno sforzo che non si è tradotto in un maggior guadagno: la perdita è di circa € 0,30 per chilogrammo di coniglio vivo prodotto.

Anche le quotazioni dei primi quattro mesi del 2008 confermano il persistere della crisi, con prezzi che attualmente si attestano su 1,54 euro, e quindi ancora inferiori ai costi di produzione. è molto probabile che nei prossimi mesi si assisterà alla ciclica flessione del periodo estivo, con un ulteriore abbassamento delle quotazioni del coniglio vivo e  con un conseguente peggioramento dei bilanci aziendali degli allevatori. Va rilevato però che, se da una parte il prezzo del coniglio pagato all’allevatore è in rosso, il consumatore paga prezzi che sfiorano gli 8 -10 euro/Kg, subendo quindi aumenti del 600%.

La crisi appare simile a quella del 2002, periodo durante il quale le quotazioni del coniglio vivo scesero addirittura al di sotto della soglia di 1 euro per chilogrammo, per tornare successivamente su valori normali dalla fine dell’anno in poi; il che ha costretto comunque numerose aziende alla chiusura. Analizzando la serie storica degli ultimi dieci anni di quotazioni di questo prodotto, risultano evidenti due fenomeni: il primo è la stagionalità dei prezzi (si assiste quasi sempre ad una prima fase con prezzi costanti, seguita da una sensibile flessione nel periodo estivo e da un incremento nell’ultimo trimestre); il secondo è la volatilità dei prezzi (nei primi anni 2000 si registra una volatilità dell’ordine del 22-25% rispetto ai valori medi dell’anno).

Per capire se ci sarà la fine della crisi occorrerà attendere le quotazioni di fine anno. Esistono sicuramente alcuni elementi che lasciano ben sperare: ad esempio, nel corso del primo trimestre 2008 è già stato raggiunto il prezzo massimo del 2007 e l’oscillazione continua a diminuire, lasciando prevedere un minor grado di incertezza da parte degli operatori. Sarà necessario verificare  se la prevista ripresa delle quotazioni è frutto di una maggiore domanda o di una diminuzione dell’offerta in conseguenza della riduzione delle aziende produttive.

In Italia le imprese di allevamento del coniglio sono circa 5mila, di cui 1.600 di cosiddetti “professionali” che forniscono 51 macelli con bollo CE e soddisfano l’intero consumo nazionale di questo tipo di carne; una carne che andrebbe maggiormente valorizzata in tutti i periodi dell’anno e soprattutto tra i giovani.

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