il Punto Coldiretti

Biologico: via al Piano di azione Ue, ma senza risorse aggiuntive

Tre assi e 23 azioni: così la Commissione europea si prepara a far decollare il settore biologico. L’obiettivo, fissato dal Green Deal europeo, infatti è di arrivare a raggiungere il 25% dei terreni coltivati a bio entro il 2030.

Il 25 marzo Bruxelles ha varato il nuovo piano di azione per un settore che registra un crescente successo. Le vendite al dettaglio dei prodotti bio, secondo i dati della Commissione, sono aumentate di oltre il 145% negli ultimi 10 anni arrivando a un valore di 41 miliardi nel 2019 dai 18 miliardi del 2009. Con una spesa media pro capite valutata in 84 euro all’anno.

L’asse 1 punta a stimolare la domanda e garantire la fiducia dei consumatori attraverso la promozione dell’agricoltura bio e del logo Ue, delle mense biologiche con l’aumento degli appalti pubblici verdi, rafforzando i programmi scolastici bio, prevenendo le frodi alimentari, migliorando la tracciabilità e agevolando il contributo del settore privato.

L’Asse 2 è indirizzato all’aumento della produzione, stimolando la conversione verso il metodo biologico. Negli ultimi 10 anni la superficie è passata da 8,3 milioni di ettari a 13,8 milioni con un balzo dal 2010 al 2019 del 66%.

Oggi l’8,5% della sau totale della Ue è impegnata in coltivazioni biologiche.

Per favorire il processo la linea è di incoraggiare conversione, investimenti e scambio delle migliori pratiche, sviluppare analisi di settore per rendere sempre più trasparente il mercato, supportare l’organizzazione della filiera alimentare, promuovere la filiera corta, migliorare l’alimentazione animale, rafforzare l’acquacoltura.

Con il terzo asse si intende rafforzare la sostenibilità ambientale tenendo conto che l’agricoltura biologica offre un contributo determinante alla protezione del clima e dell’ambiente e alla fertilità del suolo. Nei terreni coltivati a bio si rileva il 30% di biodiversità in più grazie al divieto di impiego di pesticidi chimici e al bando degli Ogm. Per aumentare ancora di più questo contributo alla tutela dell’habitat sono previsti interventi finalizzati alla riduzione dell’impronta climatica e ambientale, al miglioramento della biodiversità genetica, al miglioramento del benessere animale e all’uso più efficiente delle risorse.

La Commissione intende incoraggiare gli Stati membri alla conversione dei terreni tenendo conto che oggi la situazione è molto variegata. L’Italia si colloca ai vertici della classifica con oltre 2 milioni di ettari e più di 80mila aziende agricole
L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della superficie agricola utilizzata, ben oltre dunque la media Ue dell’8%.

Una spinta dovrebbe arrivare anche dalla Politica agricola comune che oggi destina al settore 7,5 miliardi pari all’1,8% del budget.
La futura Pac, spiega la Commissione, “includerà programmi ecologici che saranno sostenuti da un bilancio di 38-58 miliardi di euro, per il periodo 2023-2027, a seconda dell’esito dei negoziati”.

Tra i programmi per promuovere le produzioni bio ci saranno oltre a una giornata dedicata al settore le reti di turismo biologico attraverso i “biodistretti” e investimenti in ricerca e innovazione.

Si tratta di impegni molto importanti della Commissione, sottolinea la Coldiretti, che aprono ora un dibattito interno a livello di ogni Stato membro. Non sono però previste risorse specifiche aggiuntive alla Pac e questo può rappresentare un grosso limite all’applicazione del Piano. Inoltre, fa ancora notare la Coldiretti, manca qualsiasi riferimento all’obiettivo della semplificazione delle procedure amministrative a carico delle aziende biologiche. Anche la riduzione del carico burocratico che grava sulle aziende, conclude l’organizzazione, rappresenterebbe infatti uno strumento utile allo sviluppo del settore.

 

 

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