La Commissione Ue rilancia sulla difesa degli impollinatori
La Commissione europea ha rilanciato l’impegno per la tutela degli impollinatori con un nuovo accordo che prevede la revisione delle iniziative avviate nel 2018. E stato presentato il 24 gennaio scorso dall’esecutivo il piano in tre mosse che punta a invertire la tendenza al declino degli impollinatori entro il 2030. La prima azione è la migliore conservazione delle specie e dell’habitat. La seconda è il ripristino degli habitat nei paesaggi agricoli, la terza è la mitigazione dell’impatto dell’uso dei pesticidi. In Europa, spiega la nota della Commissione Ue, circa quattro specie vegetali coltivate e fiorite su cinque dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione fornita da migliaia di specie di insetti. E sempre secondo Bruxelles, l’impollinazione animale contribuisce alla produzione agricola dell’Unione europea per almeno 5 miliardi di euro all’anno. Per alcune colture, il contributo degli impollinatori può ammontare alla metà del valore di mercato del prodotto. Ma il contributo non è solo economico, ma anche rilevante per la sicurezza alimentare, il mantenimento della salute dell’ecosistema e la resilienza attraverso l’impollinazione delle piante selvatiche. L’architettura verde rafforzata della programmazione Pac 2023/2027 è finalizzata a garantire condizioni più rigorose imposte agli agricoltori, a favorire nuovi regimi ecologici e ha messo in campo una serie di strumenti per lo sviluppo rurale, come l’agricoltura di precisione. Il nuovo accordo integra la proposta della Commissione per una legge sul ripristino della natura del giugno 2022 ed è una parte fondamentale della strategia per la biodiversità 2030 , della Farm to Fork e del Green Deal europeo. |