il Punto Coldiretti

Annata negativa per il pomodoro da industria, serve cambiare le regole

Nelle diverse realtà produttive del pomodoro da industria, l’andamento climatico avverso – con  precipitazioni continue, spalmate su tutto il periodo o particolarmente violente e concentrate – non ha solo complicato e reso costosa la difesa delle coltivazioni, depresso le rese, ma ha pure ostacolato non poco la raccolta, con varie interruzioni, mentre il poco sole e le temperature mai “da estate” (le stesse che hanno condizionato tutta la stagione della frutta estiva) sono risultate particolarmente penalizzanti dal punto di vista dei gradi Brix, soprattutto al nord.

Secondo i dati diffusi da Ismea,  vi è stato un salto positivo delle superfici del 19 per cento. L’Emilia-Romagna si è confermata la prima  regione per superficie trapiantata, con il 47 per cento della superficie nazionale, concentrata nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma, seguita dalla Puglia con il 27 per cento della superficie, prevalentemente localizzata in provincia di Foggia. Poi la Lombardia (11 per cento della superficie),  la Campania (4 per cento), la Toscana (4 per cento) e il Veneto (3 per cento). Con percentuali ancora minori le altre. Nonostante la crescita della superficie coltivata, la produzione totale dovrebbe rimanere al di sotto di quanto preventivato ad inizio campagna, a causa delle piogge e delle temperature insolitamente basse per il periodo che avrebbero condizionato i risultati finali.

Le precipitazioni in alcuni casi triplicate rispetto alle serie storiche, con il conseguente sviluppo non ottimale delle piante e dei frutti, hanno determinato la necessità di una difesa fitosanitaria complicata e particolarmente costosa. La mancanza di sole e le temperature insufficienti hanno poi completato il quadro, con un risultato deludente dal punto di vista delle rese, ma soprattutto dei gradi Brix. Questi ultimi, pesantemente inferiori rispetto alle campagne precedenti, hanno condizionato gli indici di prezzo, troppo legati a questo parametro che, come detto più volte, non è, preso da solo, rappresentativo delle diverse destinazioni industriali del prodotto e influisce troppo negativamente sul prezzo del pomodoro che almeno andrebbe valutato anche sotto altri punti di vista.

In area Sud la campagna di raccolta è risultata mediamente breve, con una partenza in ritardo e una chiusura in anticipo. Le rese sarebbero inferiori alle serie storiche, con minori problemi sui gradi Brix di quelli registrati al nord ed una proiezioni sui quantitativi comunque in contrazione rispetto alle medie degli ultimi anni, condizionate anche in questo caso da problemi climatici, meno diffusi, ma più violenti e concentrati. In generale si sono registrati importanti aggravi nei costi della difesa fitosanitaria in tutti i principali areali di produzione. L’esito di questa campagna ha mostrato ancora una volta come siano necessari dei sistemi correttivi per evitare che nelle situazioni estreme l’applicazione rigida delle griglie porti a delle decurtazioni reddituali eccessive.

Qualunque sia il sistema di valutazione della qualità, deve essere previsto un coefficiente di correzione quando risulti evidente che il problema non è di una singola azienda o di singole scelte agronomiche errate, ma è legato a fenomeni di carattere generale, non controllabili ed indipendenti dalla volontà dei singoli. Ritorniamo ancora una volta alla necessità, nella definizione di un prezzo, di partire dai costi di produzione. Produrre pomodoro ha un costo che non diminuisce in conseguenza di un andamento climatico avverso, anzi, in questi casi può lievitare in modo importante. Il salto di qualità nei rapporti di filiera impone che in queste situazioni non sia penalizzata la parte agricola, già castigata dal clima, ma che si riesca a far capire alla distribuzione che, dopo una stagione di questo tipo, i prodotti derivati costeranno qualche centesimo di euro in più.

 

2014

Emilia-Romagna

Puglia

Lombardia

Campania

Toscana

Veneto

Superficie italiana pomodoro da industria

47%

27%

11%

4%

4%

3%

Fonte: Ismea, elaborazione Coldiretti

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi