il Punto Coldiretti

Arriva il piano di settore per la filiera italiana del legno

Dopo l’approvazione in Conferenza Stato Regioni, è arrivato l’ok definitivo al piano di settore per il settore forestale. Uno strumento che interesserà un comparto importante dell’economia italiana. Si stima, infatti, che nelle attività connesse alla filiera del legno, dalla produzione alla trasformazione industriale in prodotti semilavorati e finiti, fino alla commercializzazione ( mobili, impieghi strutturali, carta, cartone, pasta di cellulosa e legno per fini energetici), siano coinvolte circa 80.000 imprese, per oltre 500.000 unità lavorative.

Il piano di filiera legno interessa un patrimonio forestale nazionale pari a circa il 36% della superficie complessiva la cui  valorizzazione appare, quindi, strategica sia per lo sviluppo socioeconomico del Paese che per la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturale.

Una filiera produttiva nazionale dove più di due terzi del suo fabbisogno viene coperto dalle importazioni, nonostante oltre il 33 per cento della superficie nazionale sia ricoperta da boschi e nell’ultimo secolo si sia assistito ad un aumento della superficie e della provvigione legnosa.

Il prelievo legnoso nazionale nell’ultimo decennio, di poco superiore agli 8 milioni di metri cubi annui (dati Istat), è equivalente a poco meno del 25% dell’incremento annuo, contro il 65% della media europea il 66% risulta costituito da legna da ardere. Oltretutto, importanti opportunità per la crescita e lo sviluppo socio-economico dei territori montani e rurali sono offerte dal riconosciuto ruolo “multifunzionale” svolto dalle superfici boschive, che si concretizza nella fornitura di tutta una serie di servizi e benefici ambientali e sociali irrinunciabili, grazie anche alle diversificate caratteristiche ecologiche e di pregio ambientale uniche nel panorama forestale europeo.

La Filiera Legno italiana presenta numerose opportunità di crescita specialmente a monte della filiera stessa, per imprese, singole e associate, che svolgono attività selvicolturali assicurando, oltre alla produzione di legno, la gestione e la manutenzione continua del territorio.

Non è più, quindi, rinviabile una azione di ammodernamento della normativa di settore con lo scopo di valorizzare il patrimonio forestale e i relativi prodotti, in un’ottica di medio-lungo termine come, per altro, già previsto dalla strategia nazionale del Pqsf, al fine di ottenere: un approvvigionamento da parte dell’industria di trasformazione che valorizzi il made in Italy della materia prima legno italiano e delle sue lavorazioni; una strutturazione stabile di un rapporto tra i soggetti della produzione dei prodotti forestali e gli utilizzatori, attraverso un sistema di fornitura basato su contratti, prendendo come base di riferimento i costi di produzione; un presidio, tutela e salvaguardia del territorio e dell’ambiente, insieme allo sviluppo socioeconomico delle aree montane e rurali del Paese

Il piano di settore mette in risalto come le industrie di trasformazione italiane si approvvigionino per la maggior parte del loro fabbisogno dall’estero, senza che vi sia una vera valorizzazione del vero made in Italy fatto legno italiano. L’obiettivo generale dello strumento è quindi la promozione di uno sviluppo sostenibile, competitivo e integrato della Filiera Legno nazionale, incentivando la gestione attiva del patrimonio forestale e garantendo, nel lungo termine, la multifunzionalità e la diversità biologica delle risorse.

Il piano individua 3 tematiche di intervento prioritario in cui costruire un sistema concreto, articolato e integrato di azioni che consentano, nel medio e lungo periodo, di valorizzare il patrimonio forestale e il prodotto legno nazionale:  ammodernamento e semplificazione della legislazione forestale; valorizzazione del patrimonio forestale e del prodotto legno nazionale; consolidamento del sistema della conoscenza e della ricerca per il settore forestale.

Operativamente, si prevede che ogni singola area tematica di intervento sia articolata in Obiettivi specifici, a loro volta declinati in diverse Azioni chiave. Tali Interventi puntuali, in linea con l’Obiettivo Generale del Piano, vengono proposti al fine di ottenere: approvvigionamenti costanti e migliore qualità merceologica degli assortimenti legnosi, incentivando la gestione attiva delle risorse forestali italiane, anche attraverso il riconoscimento dei servizi e beni pubblici forniti dalle imprese, singole e associate, che svolgono attività selvicolturali; efficienza e integrazione nella Filiera foresta-legno nazionale, rafforzando i legami tra i suoi diversi attori e segmenti, incentivando inoltre l’innovazione tecnologica e di sistema e valorizzando il made in Italy realizzato con prodotti forestali italiani; sviluppo socioeconomico, tutela del territorio e salvaguardia ambientale.

Gli interventi prioritari dell’Area tematica 1 riguardano l’ammodernamento e la semplificazione della legislazione forestale. Occorre intraprendere, nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali, un processo partecipato e condiviso di revisione ed adeguamento della normativa di settore, che conduca alla realizzazione di un moderno Testo Unico Forestale di indirizzo nazionale, attraverso il supporto della rappresentanza del Tavolo di coordinamento forestale istituito con il Pqsf presso il Ministero.
 
Gli interventi prioritari dell’Area tematica 2 implicano la valorizzazione del patrimonio forestale e de prodotto legno nazionale. Serve ottimizzare la produzione e l’utilizzo sostenibile delle biomasse forestali dentro e fuori il bosco, per uso energetico, definendo Linee guida nazionali di pianificazione degli impianti su basi di approvvigionamento locale, valorizzando la creazione di reti di distribuzione e il coordinamento delle diverse filiere produttive legno, anche attraverso l’attivazione di progetti pilota; avviare una valorizzazione economica del prodotto legno nazionale, sia per usi industriali che per fini energetici, anche attraverso la definizione di un Sistema di qualità nazionale Legno (SQN) con un marchio tipo “100% legno italiano”, basato sui principi della certificazione e tracciabilità dell’origine dei prodotti, volto ad aumentare il valore aggiunto del prodotto nazionale, differenziandolo e rendendolo riconoscibile rispetto al prodotto non italiano, attraverso la definizione di un apposito disciplinare di indirizzo; favorire la creazione di luoghi di incontro tra offerta e domanda del prodotto legno (da foresta e “fuori foresta”), promuovendo la formazione di mercati trasparenti, che contrastino l’affermarsi di posizioni dominanti e favoriscano lo sviluppo di economie su scala ridotta, attraverso l’attivazione di progetti-pilota per la creazione di strumenti utili alla trasparenza di mercato sia a livello nazionale che locale.
 
Con gli interventi prioritari dell’Area tematica 3 prevedono, infine, il consolidamento del sistema della conoscenza e della ricerca per il settore forestale.

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