Arriva il progetto per gli orti urbani, firmato il protocollo d’intesa
Italia Nostra, Anci, Coldiretti e Campagna Amica hanno presentato a Roma il progetto “Orti Urbani” nell’ambito del convegno nazionale “Orti Urbani una realtà nazionale”. l’iniziativa ha preso spunto dal 150^ anniversario dell’Unità di Italia per ricordare che l’identificazione di un popolo passa anche attraverso la presa di coscienza di alcune peculiarità del suo territorio che a seconda dei luoghi e delle varie culture praticate hanno conformato il paesaggio italiano rendendolo unico ed inimitabile. Anci ed Italia Nostra hanno sottoscritto un protocollo di intesa cui ha successivamente aderito Coldiretti e la Fondazione di Campagna Amica per dettare una linea comune di tutti gli Orti italiani i quali, pur nelle diversità delle tipologie esistenti, costituiscono una realtà storica, sociale, culturale, urbanistica ed ambientale italiana di primaria importanza, e per sottrarli ad un visione di marginalità e di degrado in cui essi spesso versano. Evaristo Petrocchi, promotore del progetto per Italia Nostra ha dichiarato che “gli orti urbani costituiscono infatti luoghi di particolare densità culturale del nostro territorio assommando in sé aspetti storici, religiosi, culturali, botanici, sanitari, alimentari, urbanistici paesaggistici, archittettonici, sociali, didattici, economici” di grande importanza specie nella attuale situazione critica del nostro Paese. Toni De Amicis direttore della Fondazione Campagna Amica “ha sottolineato l’importanza della iniziativa che “mira a valorizzare alcune esperienze territoriali in via di consolidamento e che auspico diventino esempi per tutte le amministrazioni locali d’Italia. Sottolineo, poi, le grandi potenzialità di un orto che diviene lo scrigno di saperi e tradizioni, la cui perdita sarebbe drammatica da un punto di vista culturale e ambientale per il nostro paese. L’impegno a conservare tale ricchezza è una precisa richiesta di buona parte della cittadinanza dato che quatto italiani su dieci curano il verde di un orto o sul balcone di casa”. Valeria Andreani, ricercatrice della Fondazione Cittalia-Anci Ricerche ha affermato ‘’se la frammentazione sembra essere il carattere distintivo della metropoli contemporanea, le aree libere residue dei territori toccati dalla cosiddetta ‘dispersione urbana’ indubbiamente appaiono quale ambito privilegiato d’intervento, in quanto spazio del degrado ambientale e del disagio sociale, ma anche occasione per un ripensamento complessivo del ‘disegno’ della citta’, intesa come patrimonio di sperimentazioni innovative’’. |
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