il Punto Coldiretti

Assemblea Coldiretti, le testimonianze con l’accordo Fai-Iper

Stefano Albertazzi
Direttore Generale Iper la grande I

Introdotto da un video che ha sottolineato tutto il valore del marchio Fai – che reca “la firma degli agricoltori italiani”, determinati a scommettere su se stessi e a rispondere con i loro prodotti alla “fame d’Italia” che è presente in tutto il mondo – si è aperta con emozione la testimonianza di Stefano Albertazzi, Direttore Generale di Iper la grande I, intervenuto all’Assemblea Nazionale della Coldiretti, davanti a quindicimila coltivatori italiani provenienti dalle campagne di tutte le regioni e province. “Sono sincero: sarà perché sono nato, cresciuto e vivo tuttora in un ambiente rurale, dove fin da ragazzo ho imparato a guidare mezzi agricoli e apprezzare il lavoro dell’agricoltore, ma davvero mi sento a casa mia” ha esordito Albertazzi , affermando di aver raccolto l’invito di Coldiretti “per raccontare quello che stiamo facendo insieme” e soprattutto “per suggellare un’alleanza, dimostrare la nostra fermissima volontà di essere da supporto all’agricoltura italiana in tutte le sue sfaccettature”. Dopo aver orgogliosamente sottolineato l’italianità degli Ipermercati Iper la grande I (“Da quarant’anni siamo nella grande distribuzione, puntando sempre sul prodotto cento per cento italiano”), una realtà che vanta un fatturato intorno ai 2 miliardi 700 milioni di euro, che ha avuto ben chiaro “fin dal suo inizio l’obiettivo di fornire prodotti sani, controllati, buoni, con un’attenzione maniacale al fresco, al freschissimo e a tutte le produzioni locali”, Albertazzi ha evidenziato come tutto questo si sia naturalmente tradotto in un rapporto che ha definito “di complicità, nel segno della qualità, della tracciabilità, della sostenibilità, con gli agricoltori e gli allevatori italiani”.
“Qualsiasi azienda, ma la grande distribuzione in particolare, deve giocare un ruolo etico e sociale a cui non può e non deve sottrarsi nei confronti prima di tutto dei propri clienti, dei propri dipendenti, ma anche e soprattutto del sistema produttivo del paese in cui opera” ha detto il Direttore Generale di Iper, sottolineando il successo “dei tantissimi progetti di filiera che la nostra azienda ha messo in campo, per prodotti come ortofrutta, carni, vitivinicolo, ittico”, che hanno dato modo anche a produttori di medie dimensioni di arrivare in tutta l’italia e in tutto il mondo. “Siamo un’azienda di grande distribuzione vera che vuole diventare sempre di più punto d’incontro tra chi produce e chi consuma, nel rispetto di entrambe le parti” ha aggiunto. “Questo vuol dire avere un ruolo etico e sociale nei confronti di questo Paese”. Cuore dell’intervento è stata la presentazione dell’accordo Fai Spa/Iper Spa che ha portato alla nascita della linea di prodotti alimentari a marchio VOI. “Iper la grande I con Fai e Coldiretti per dar vita al marchio VOI, che significa Valore di Origine Italiana – ha detto -. Oggi presentiamo i primi quattro prodotti. L’obiettivo è essere e diventare una linea di prodotti costruiti in sinergia tra chi produce e chi vende. “VOI non è solo pasta , riso , olio e latte, per citare i primi quattro prodotti con cui siamo partiti – ha detto il Direttore generale di Iper la grande I –. VOI non è solo pasta: è pasta siciliana fatta con il 100 per cento di grano siciliano. Non è solo riso: è riso Arborio e Carnaroli della Lomellina, al 100 per cento. Non è solo latte: è latte che oggi viene dalle stalle bresciane, e che comunque, anche ampliando il territorio, sarà sempre il nostro latte della pianura padana, al 100 per cento italiano”. “E voi sapete bene – ha detto Albertazzi alla platea di agricoltori – quanto poco latte italiano vi sia oggi nel latte a lunga conservazione. Quando va bene, oggi nel latte a lunga conservazione c’è il 20 per cento di latte italiano. Ebbene, nel nostro latte c’è il cento per cento di Italia”. Il quarto prodotto VOI è l’olio. “Non semplice olio: ma l’olio pugliese, al cento per cento, con l’obiettivo ben presto di avere una linea di olio di tutte le regioni d’Italia, con tutte le peculiarità”.

Rosario Trefiletti
Presidente Federconsumatori

 
"Stiamo passando un momento delicato e difficile sia per le famiglie sia per chi produce e lavora la terra". Così ha esordito Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori intervenendo al Palalottomatica al l’assemblea Coldiretti. "Condividiamo tante cose – ha detto – noi consumatori e voi produttori, primo tra tutti il calo dei consumi che non riguardano i telefonini, ma un bene essenziale come il cibo”. Secondo Trefiletti il nostro è
un paese in difficoltà in cui ci vorrebbero ricavi per innovare e per rendere l’agricoltura competitiva. "Ecco perché siamo amici – ha affermato – e non condividiamo solo dati negativi, ma anche i positivi. Voi non fate i derivati finanziari, ma i derivati di madre terra, I derivati concreti che servono i cittadini, Siete quelli che fanno il paesaggio più bello e che fermano lo scempio del territorio". Secondo Trefiletti bisogna rivendicare tre questioni alla politica: "una Europa dei popoli, dei cittadini e non dei burocrati. Dobbiamo fare in modo – ha detto – che la politica si faccia sentire in Europa per avere la conoscenza di ciò che di mangia, per sapere se l’olio extravergine proviene dal Marocco o dall’Italia, questo è un diritto inalienabile. La seconda questione è un appello ai sindaci e alle istituzioni locali perché crescano i mercati di prossimità, i mercati di Campagna Amica, non solo per risparmiare, ma per ridurre anche il consumo di energia dei prodotti agricoli. Ultima questione: salvaguardare il Made in Italy dal contraffazioni e adulterazioni, come quella della carne di cavallo. Servono urgentemente commissioni di inchiesta parlamentari". Sindaci e istituzioni, dobbiamo allargare i mercati di prossimità, di campagna amica, per risparmiare, ma per un rapporto di convenienza non solo economico, ma di non emettere energia più di tanto per consumare i prodotti locali. Diamo una mano ai coltivatori e ai cittadini. Ultimo, abbiamo la missione del Made in Italy, possiamo essere incredibilmente migliore di quanto siamo. Non è possibile che ci sia contraffazione, non solo internazionale, ma nel nostro Paese. Battaglia contro le adulterazioni o, servono commissioni di inchiesta parlamentare e pene più severe".

Giancarlo Caselli
Procuratore Tribunale Torino
 
“Il presidente dei consumatori Trefiletti ha chiesto norme più rigorose a tutela dei prodotti agroalimentari italiani e ha ragione, ma da sole non bastano. Serve un buon funzionamento della giustizia”. Con queste parole il procuratore Giancarlo Caselli ha aperto il suo intervento all’assemblea nazionale di Coldiretti che si è svolta il 4 luglio al Palalottomatica a Roma alla presenza di 15000 imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia e delle maggiori istituzioni e autorità del Paese. “Abbiamo una giustizia in crisi – ha proseguito Caselli – perché siamo con un organico carente del 15-20 per cento e in alcuni casi anche del 30 per cento. Nessun sistema può funzionare con un organico così ridotto”. “Viviamo una crisi culturale – ha ribadito Caselli -, perché la giustizia la si giudica sulla base dell’utilità, come fosse un campo di battaglia. Per superare questa crisi collettiva occorre mettere in campo uno sforzo collettivo. Ma serve l’aiuto di tutti”. “Viviamo una zona grigia – ha continuato Caselli durante l’assemblea nazionale di Coldiretti -. Una zona grigia perché non c’è più bianco o nero, ma sempre più un’area in cui si infittiscono e intensificano i transiti del denaro sporco. E sempre più la mafia si insedia negli uomini professionisti… questa è la zona grigia… quella zona attraverso il quale la mafia vuole convincere che stare con la mafia conviene. Ma questo prezzo viene pagato da cittadini e consumatori perché stravolge e inquina i mercati. La linea tra lecito e illecito è sottile proprio a causa di questa zona grigia; serve una magistratura indipendente. Anche qui -, ha concluso Caselli -, occorre uno sforzo collettivo e la vostra Organizzazione può fare tanto. Dobbiamo tutti impegnarci per migliorare il funzionamento della giustizia”.
 
Renzo Arbore
Artista

“Ritrovo in voi le mie radici, sono un “figlio del grano” – dice Renzo Arbore ospite all’assemblea nazionale di Coldiretti al Palattomatica a Roma”. “Da bambino ero addetto alla pesatura del grano, che rappresentavo la nostra fortuna o la nostra sfortuna – continua Arbore -. Oggi sono qui con voi non per ricordare il mio passato ma come testimonial della Lega del filo d’Oro con cui collaboro da 28 anni. Nata ad Osimo nelle Marche la Lega del Filo d’Oro oggi opera in tutta Italia per dare assistenza ai bambini sordo ciechi. “Ringrazio la Coldiretti per la collaborazione e la solidarietà dimostrata – conclude Arbore -attraverso le iniziative collegate al progetto della “Pasta della bontà. È grazie a queste numerose opere di solidarietà che la Lega del Filo d’Oro può continuare ad operare”.

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