il Punto Coldiretti

Assemblea dei giovani Coldiretti, ecco gli interventi dei politici

Dai ministri Alfano (Giustizia) e Sacconi (Lavoro) al governatore della Puglia Vendola, fino al sindaco di Roma Alemanno, passando per Rosso (presidente Commissione Agricoltura della Camera) Scarpa Bonazza (presidente Commissione Agricoltura del Senato), Enrico Letta (vicepresidente del Pd), Angela Birindelli (assessore all’Agricoltura della Regione Lazio)  sono stati molti gli esponenti politici e gli amministratori che hanno preso parte all’assemblea dei giovani della Coldiretti all’Auditorium del Parco della Musica, nella Capitale. ecco una sintesi degli interventi.

Gianni Alemanno – Sindaco di Roma

Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno i giovani sono la nostra speranza per l’unità d’Italia, il modo per riscoprire un’identità nazionale che non potrebbe esistere senza la terra e il paesaggio. Abbiamo bisogno di un duro lavoro quotidiano, di una grande cultura d’impresa e voi – ha detto – rappresentate tutto questo. Oggi da Roma, che è il più grande comune agricolo d’Europa, viene la conferma di una città ‘Ogm-free’ sia per quanto riguarda il consumo che per la produzione". Alemanno ha anche ricordato che nella Capitale, nelle mense scolastiche e nelle strutture pubbliche si fa ampio uso dei prodotti locali, e che in via di San Teodoro c’e invece il più bel ‘Farmer’s market’ d’Europa. Di qui un invito “ad utilizzare sempre più Roma come una vetrina in grado di parlare al mondo”.

 

Maurizio Sacconi – Ministro del Lavoro

I giovani – ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi – possono e devono svolgere una funzione decisiva in relazione ai vizi e ai pregiudizi che hanno caratterizzato il nostro

mondo antico. Dopo aver ricordato le radici cristiane della Coldiretti, Sacconi si è soffermato sui problemi del lavoro impegnandosi, tra l’altro, a rendere piu facile l’accesso ai buoni lavoro in agricoltura, settore che rappresenta un importante fetta del loro utilizzo, circa il 23%, ma che può ancora crescere. I voucher – ha aggiunto – vanno favoriti con il controllo sociale della bilateralità, e non è vero che destrutturano i rapporti di lavoro.

In agricoltura – ha detto ancora – va bene valorizzare la bilatelarità, la mutualità e le forme consortili sia per difendersi dalle instabilità del mercato che per aggredire gli stessi mercati occupando nuove quote di mercato”. Facendo un riferimento alla Federconsorzi, Sacconi ha rilevato che forse nella sua attività non tutto era perfetto ma c’era quella vitalità comunitaria che ha favorito lo sviluppo di tante terre nel Paese che qualcuno ha invece cercato in modo scientifico di distruggere.

Un accenno infine alla  presidenza di Mario Draghi alla Bce. Un risultato dell’Italia – ha detto – delle capacita e delle competenze di Draghi certamente, ma anche dell’Italia, con  buona pace di tutti gli italiani detrattori dell’Italia. Un risultato reso possibile dalla fortissima e rigorosa disciplina di bilancio che abbiamo praticato in questi tre anni.

 

Nicky Vendola – Presidente Regione Puglia

Nel nostro Paese l’età media di un agricoltore è sopra i 65 anni – ha affermato il presidente della Regione Puglia Nicky Vendola – per cui parlare di agricoltura oggi significa parlare di noi. L’agricoltura deve tornare ad essere uno dei temi del dibattito pubblico. Dobbiamo cercare di comprendere perché ci sono delle barriere architettoniche e sociali  che rendono l’Italia un Paese per vecchi, scoraggiando  chi vorrebbe entrare nel settore.

Vendola ha poi fatto alcune considerazioni sui problemi del nostro Paese: dall’inquinamento, a causa della tendenza a considerare la terra una grande discarica, all’Europa (“entrare in Europa significa entrare in un’Europa che rispetta le regole”), alla crescita delle nostre imprese (“è una grande ricchezza avere tante piccole aziende, ma ciò non ci consente di essere competitivi”), all’informatizzazione e alla lotta contro la burocrazia (“nel nostro Paese si muore per la lentocrazia e per l’affanno”), al lavoro (“”il caporalato non è solo schiavismo, ma è un modo di drogare il mercato. L’azienda che sfrutta il caporalato crea concorrenza sleale”).

Il presidente della Regione Puglia ha concluso evidenziando la necessità di passare dall’agricoltura all’agricultura, sviluppando interventi interattivi e strategie di filiera, anche perché “se muore la campagna, la città si spegne”.

 

Angela Birindelli – Assessore all’Agricoltura del Lazio

Secondo l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Angela Birindelli i giovani possono dare uno slancio positivo all’agricoltura del nostro Paese. Il settore primario risente oggi di una fortissima crisi e il ricambio generazionale  è fondamentale per rilanciare uno dei settori più trainanti della nostra economia, soprattutto nel 150esimo anniversario’.Lo afferma Angela Birindelli, assessore alle politiche agricole della Regione Lazio.  Il Governo di questa regione – ha aggiunto – crede molto nei giovani, come ha dimostrato la stessa formazione della squadra di governo. Nel secondo semestre abbiamo speso 75 milioni di fondi del Piano di sviluppo rurale, di cui 17 sono andati proprio alle imprese giovani, attivando un circuito virtuoso di investimento. “E ho appena presentato – ha precisato – una delibera per stanziare ulteriori 50 milioni di euro per finanziare tutte le domande ammissibili del Pacchetto giovani”. Ma abbiamo anche promosso ben 26 progetti formativi – ha sostenuto – mettendo a disposizione 100 milioni di euro, e messo in atto misure a supporto dell’occupazione giovanile nei campi, con il sostegno ai voucher per creare un primo profilo previdenziale assicurativo per il lavoro stagionale. Senza dimenticare – ha concluso Angela Birindelli – le due leggi, una sulla tracciabilità del prodotto e una sulla promozione e valorizzazione del prodotto a km zero, a cominciare dalle mense. Il rilancio del’agricoltura è uno dei punti più importanti del nostro programma, poichè siamo convinti che possa apportare un contributo decisivo allo sviluppo dell’economia e del sociale nel Paese”.

 

Paolo Scarpa Bonazza – Presidente Commissione Agricoltura del Senato

Nel ricordare i suoi trascorsi di giovane imprenditore agricolo, il presidente della Commissione Agricoltura Paolo Scarpa Bonazza ha espresso la convinzione che non serve una politica specifica per i giovani agricoltori, ma soltanto una buona politica per l’agricoltura.  I giovani – ha sostenuto – hanno bisogno di misure di impatto pratico così come quelle messe a punto dalla Commissione Agricoltura e che si sono tradotte nella legge sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti e nella norma sulla mutualità prevalente per i consorzi agrari.

Adesso – ha preannunciato – abbiamo in cantiere una norma per la sburocratizzazione dal momento che i giovani hanno bisogno di fare più impresa e di pensare meno alle carte. A livello comunitario, poi, occorre assicurare adeguati contributi all’Italia. Le risorse della Pac, comunque – ha precisato – devono andare solo agli agricoltori attivi. Non sarebbe male prevedere un qualcosa di specifico per le nuove generazioni nel secondo pilastro della nuova politica agricola comunitaria.

Scarpa Bonazza ha concluso con un riferimento agli Organismi geneticamente modificati. Inizialmente – ha confessato – ne ero un assertore, ma poi sono arrivato alla convinzione che produrre Ogm all’Italia non serve.

Roberto Rosso – Sottosegretario di Stato alle Politiche agricole

Chi pensa che oggi il sindacato sia un patronato, partecipando all’Assemblea dei giovani della Coldiretti si deve ricredere, ha rilevato il sottosegretario alle Politiche agricole Roberto Rosso. Qui ci sono duemila giovani che credono nel loro lavoro e che ci danno il contributo della loro proposta per far crescere il settore. Molto è stato fatto per l’agricoltura negli anni passati – ha detto – ma poco negli ultimi tre.  Se la vecchia “legge quadrifoglio” fece la politica del settore, permettendo agli agricoltori di acquistare la terra, oggi non riusciamo a creare le condizioni per far sì che in agricoltura ci sia più del 3% di giovani.

Il nostro impegno – ha affermato – si rivolge verso alcuni aspetti specifici: migliorare la comunicazione sul web per consentire una migliore diffusione delle conoscenze; sviluppare un’agricoltura polifunzionale che non trascuri la tutela del paesaggio e la cultura dell’attività in campagna e che sviluppi le energie alternative evitando che il fotovoltaico sostituisca le coltivazioni agricole; puntare sulla filiera corta, creando le condizioni per comprimere l’intermediazione parassitaria; valorizzare il made in Italy, intervenendo sull’italian sounding; assicurare una adeguata rete di bonifica, riprendendo quegli investimenti infrastrutturali che sono in grado di salvaguardare la rete idrica e di mantenere il patrimonio iriguo.  

Enrico Letta – Vice presidente del Pd

Il nostro non è un Paese per giovani. Partendo da questa triste considerazione, il vice presidente del Pd Enrico Letta ha espresso la sua soddisfazione per i giovani della Coldiretti che per celebrare la loro Assemblea hanno fatto riferimento ai 150 anni dell’unità d’Italia. Non c’è futuro – ha rilevato – senza memoria del passato. Da qui occorre ripartire per risvegliare un Paese che resta una delle potenze del mondo, ma che oggi è fermo con crescite del Pil che sono pari al 25% di quelle della Germania.

Secondo Letta la differenza di fondo tra l’Italia degli anni Sessanta e gli anni attuali è che i trentenni di allora lavoravano, facevano figli e mantenevano i loro genitori, mentre i trentenni di oggi fanno fatica  a lavorare, non fanno figli e spesso si fanno mantenere dai loro genitori. Occorre quindi rimettere i giovani al centro del nostro impegno. A tale proposito Letta ha fatto una proposta: prevedere la detassazione per tre anni per le imprese che assumono giovani under 30. “La nostra proposta – ha precisato –  sono i contratti d’avvenire, una misura che prevede per le imprese che assumono giovani sotto i 30 anni tasse zero non per tre mesi ma per tre anni",  perche se l’Italia oggi non e un Paese per giovani, deve tornare a esserlo proprio come accadeva negli anni ’60 quando i trentenni erano il motore della società mentre oggi l’Italia li mette a fare gli spettatori. 

Angelino Alfano – Ministro della Giustizia

Avere fiducia nello Stato e rispettare le regole: questo l’invito che il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha fatto alla platea dei giovani agricoltori della Coldiretti, “una strada – ha puntualizzato – per voi facile, visto che siete abituati a rispettare la regola sovrana che chi vive e lavora in agricoltura deve rispettare: la regola della natura. Voi siete gli imprenditori che devono fare i conti con l’unica regola che non si può aggirare: quella del meteo, quella della neve, della pioggia, ciò che impone di rispettare un qualcosa di cui la gran parte delle imprese può fare a meno. Quindi l’imprenditore che lavora in agricoltura – ha detto – è soggiacente all’unica legge che in Parlamento non si può cambiare, dal momento che non si può fare un emendamento per eliminare la pioggia".     

Alfano ha fatto alcune considerazioni sugli sbarchi di immigrati a Lampedusa che rappresentano una nuova “caduta del muro”, come lo fu quella del muro di Berlino nel 1989. Noi vogliamo passare – ha detto – ad una nuova civiltà dove c’è nuova democrazia, dove c’è nuova libertà, dove c’è nuovo benessere. In Italia, ci siamo seduti sul benessere prodotto dai nostri avi, ma il benessere si costruisce, non si eredità. Lo Stato – ha detto ancora Alfano – deve dimostrare di poter essere un fattore positivo per le nostre aziende, deve sburocratizzare eliminando le regole inutili.

Quando si parla di piano per il Sud – ha rilevato ancora il Ministro della Giustizia – si parla di strade e ponti da costruire, ma occorre costruire un’infrastruttura immateriale: la legalità grazie a cui cacciare mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti in galera o al 41 bis. Chi volete che investa al Sud se si rischia il caporalato, le bombe nei cantieri, il racket o il pizzo? Dobbiamo cancellare tutto questo per allineare il Sud al resto del Paese e dell’Europa per agevolare gli investimenti e perche il Sud ricominci ad esportare.    

Il ministro Alfano ha anche annunciato ai giovani della Coldiretti che chiederà al ministro dell’Economia Giulio Tremonti l’accesso al credito per i giovani imprenditori del Mezzogiorno nell’ambito della Banca del Sud, “perche per fare impresa ci vogliono i soldi e bisogna concederli". 

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