il Punto Coldiretti

Aumenta la superficie forestale (+20%), un terzo dell’Italia coperto dagli alberi

Aumenta la superficie forestale, con un incremento di 1,7 milioni di ettari negli ultimi 20 anni, con i boschi che raggiungono così oltre 10 milioni e 400 mila ettari. L’analisi viene dalla Coldiretti in occasione della giornata della terra “Earth day”, sulla base dell’inventario del Corpo Forestale dello Stato, presentato a Roma nel corso di un’iniziativa alla quale ha preso parte il presidente Sergio Marini.

I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento) costituiscono il polmone verde dell’ Italia con circa 200 alberi per ogni italiano. I boschi ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell`adattamento ai cambiamenti climatici in corso.

La quantità di carbonio trattenuta nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste, infatti, è pari a circa 1,2 miliardi di tonnellate di carbonio, corrispondenti a 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Le foreste italiane, come contenitori naturali di carbonio svolgono quindi un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto.

Peraltro con una più corretta gestione delle foreste può essere prelevata, quasi senza alterarne la sostenibilità, una quantità di 23,7 milioni di tonnellate/anno di combustibile che riduce i consumi attuali di petrolio di ulteriori 5,4 milioni di tonnellate. Esiste una forte integrazione tra agricoltura e silvicoltura: il 40 per cento delle aziende agricole italiane possiede un bosco, ma negli ultimi 20 anni, a causa dei fenomeni di progressivo abbandono dell’agricoltura di montagna, il numero di queste aziende si è ridotto progressivamente e oggi, nel Paese, una superficie forestale di circa 1,5 milioni ettari, su un totale di dieci milioni di ettari, si trova senza un imprenditore che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti dei piromani.

Preoccupa infatti che la crescita della superficie forestale avvenga in parte a danno dei terreni agricoli abbandonati  perché viene così persa superficie produttiva a fini alimentari ma anche perché la crescita spontanea, dovuta principalmente all’abbandono delle aree rurali da parte dell’uomo, che mette a rischio la sostenibilità del territorio per frane e incendi. Occorre cogliere con più attenzione le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale" anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli”.

Per questo, sottolinea la Coldiretti, serve un accordo con le pubbliche amministrazioni che fissi, le regole per l’incentivazione e lo sviluppo dell’attività di presidio del territorio e dell’ambiente, specialmente nelle aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni.

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