il Punto Coldiretti

Batterio killer, da psicosi e notizie false danni per 100 milioni

Tra cetrioli e germogli di soia prima incolpati e poi scagionati, l’unica certezza nella vicenda dell’epidemia causata in Germania dal batterio killer sono i cento milioni di euro che la psicosi è costata ai trecentomila produttori italiani.

Il conto è stato fatto dalla Coldiretti in occasione della mobilitazione “antipanico” organizzata da Milano a Latina, dove a Fondi, davanti all’ingresso del più grande mercato ortofrutticolo italiano (il Mof), sono stati distribuiti direttamente ai consumatori frutta e verdura rimaste invendute a causa della ripetuta diffusione di notizie, poi rivelatesi infondate, circa le cause del diffondersi dell’escherichia.coli.

Con i prodotti di volta in volta finiti nel mirino, la Germania prima e la Russia poi hanno deciso di chiudere le frontiere alle importazioni straniere. Uno stop contestato dai produttori italiani perché ormai è chiaro che il problema si è verificato nel paese tedesco e non riguarda le produzioni degli altri stati che, peraltro, sono identificabili dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza.

Il rincorrersi di falsi allarmi ha alimentato però una psicosi che ha anche offerto alibi a misure protezionistiche ingiustificate come il blocco delle importazioni dalla Russia con gravi danni economici. Si registrano, infatti, disdette negli ordini anche perché le produzioni olandesi, prima dirette verso l’ex Urss, vengono dirottate sui mercati europei come l’Italia a seguito del blocco imposto da Putin.

“L’Italia deve chiedere i risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Analoghe richieste sono già state formulate dal Portogallo e dalla Spagna per i ritardi e le incertezze accumulati nell’affrontare l’emergenza che hanno alimentato la psicosi”.
 
L’Italia è il principale produttore di frutta e verdura dell’Unione Europea con 300mila aziende agricole specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate che genera un fatturato di oltre 11 milioni di euro e garantisce occupazione per 50 milioni di giornate di lavoro.

L’arrivo del batterio killer in Europa, a dieci anni esatti dal primo caso di “mucca pazza”, fa salire a 5 miliardi i danni provocati dalle psicosi nei consumi generati da emergenze alimentari, vere e presunte, che si sono verificate nell’ultimo decennio, secondo una stima della Coldiretti.

Dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina, ma anche al grano canadese all’ocratossina e all’olio di semi ucraino contaminato da idrocarburi, gli allarmi provenienti dalle diverse parti del mondo si sono moltiplicati negli ultimi dieci anni con pesanti effetti sull’economia, anche se non sempre  hanno fatto seguito problemi concreti.

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