Bill Gates al vertice del G20: “Il futuro è nell’agricoltura”
Il re del software ora punta sull’agricoltura. Bill Gates, fondatore dell’impero Microsoft, sarà al G20 di Cannes, il vertice dei Paesi industrializzati, dove interverrà per portare il suo contributo alle strategie di lotta alla fame e contro i fenomeni della speculazione sul cibo. “La Banca Mondiale ha dimostrato che il miglior investimento per ridurre la povertà è lo sviluppo dell’agricoltura – ha spiegato il guru di Windows in un’intervista al giornale francese Le Monde -. La crisi di budget non dovrebbe dunque colpire i programmi come quelli che riguardano il settore primario, i quali hanno un forte ritorno su investimenti e consentono di rafforzare la stabilità e la crescita”. Una considerazione che, se si guarda bene, è in linea con le posizioni espresse da Coldiretti sulla necessità di mantenere il budget nella revisione della Politica agricola comune attualmente in discussione, ma rappresenta anche l’ennesima conferma di una ritrovata centralità dell’agricoltura nel futuro globale, a patto che si riesca a porre un freno ai fenomeni delle speculazioni. “L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli delle materie prime come grano, mais e soia dove hanno provocato una insostenibile volatilità dei prezzi che mette a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi e provoca fame e morte – commenta la Coldiretti -. Da Bill Gates che ben conosce le logiche dei mercati finanziari è atteso un impegno per fermare i danni irreversibili che l’economia di carta rischia di determinare a quella reale che sono ancora più gravi se ad essere colpita è l’agricoltura dalla quale dipende il futuro alimentare del pianeta”. Si tratta di fermare gli effetti drammatici di una globalizzazione senza regole che ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi con effetti che vanno dalla speculazione sulle materie prime al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, con il fenomeno del land grabbing. “L’emergenza alimentare – sostiene Coldiretti – non si risolve con i prezzi bassi all’origine per i produttori perché questi non consentono all’agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive”. Occorre dunque investire nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all’omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall’estero. “Alle agricolture di tutto il mondo – conclude Coldiretti – devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori”. |
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