il Punto Coldiretti

Biodiesel, riequilibrare la filiera per un nuovo accordo quadro

Il Ministero delle Politiche Agricole ha recentemente promosso un incontro tra gli operatori della filiera italiana per la produzione del biodiesel per verificare le condizioni di un eventuale rinnovo dell’accordo quadro stipulato su base triennale nel dicembre 2006.

Rispetto ad altri Paesi membri – come Germania e Francia, dove permane un interesse diffuso per le colture energetiche – l’Italia è in controtendenza, per una serie di motivi da ricercare nella gestione contrattuale delle produzioni e nelle difficoltà burocratiche introdotte dalle procedure farraginose poste in essere da Agea.

Pur riconoscendo tutte le difficoltà incontrate nella gestione di meccanismi innovativi per governare un segmento produttivo ad usi diversi dall’alimentare (che comunque rappresenta un’ulteriore opportunità introdotta dalla Politica Agricola Comune), ciò che porta alla diffidenza nei produttori verso tali colture è stato sostanzialmente generato dalle condizioni contrattuali imposte dall’industria di trasformazione nel sottoscrivere contratti di coltivazione e vendita a prezzo bloccato.

Ciò non ha consentito alle imprese produttrici di beneficiare della progressiva lievitazione delle quotazioni di mercato, su scala mondiale, proprio nella fase di consegna delle produzioni, creando anche sostanziali disparità di trattamento economico tra prodotto alimentare e quello destinato a biodisel.

Tra l’altro, non c’è stata da parte del mondo industriale una sensibilità nel gestire le dinamiche mercantili favorevoli e riconoscere, al produttore, un’integrazione di prezzo, sotto forma di incentivo o premio alla produzione, rivisitando quanto stabilito alla firma del contratto.

Nonostante le varie difficoltà riscontrate, è senz’altro necessario sottolineare come le bioenergie rivestano un ruolo strategico nelle politiche agro-ambientali e industriali nel contesto nazionale, dove diverse possono essere le possibilità d’impiego, come ad esempio l’uso del biodisel nel trasporto pubblico che riveste un interesse di particolare rilevanza. In questo senso quindi, se si vuole effettivamente incentivare l’aumento di superfici investite in produzioni a fini energetici, occorre definire un’adeguata politica strutturale che garantisca l’attività di tutta filiera e consenta anche al mondo agricolo di accedere ai benefici nella gestione del prodotto finito.

Su questi obiettivi, Coldiretti è disponibile a rivedere l’opportunità di definire eventuali intese di filiera, fermo restando che anche i pubblici poteri, in particolare il Ministero delle Risorse Agricole che coordina i lavori, assumano impegni concreti di garanzia di applicazione delle regole.

 

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