il Punto Coldiretti

Black spot, insufficienti le misure fitosanitarie per l’import di agrumi dal Sud Africa

Il comitato permanente per la salute delle piante dell’Ue ha approvato le nuove misure di emergenza per proteggere le piante dalla malattia della macchia nera di agrumi (Black Spot), una malattia non presente sul territorio comunitario.

Secondo il documento, gli agrumi importati dal Sud Africa saranno soggetti a criteri più rigorosi come i trattamenti chimici pre e post-raccolta e la registrazione obbligatoria delle aziende di confezionamento, nonché ispezioni ufficiali in loco presso gli agrumeti . Non sarà fatta nessuna distinzione tra i frutti degli agrumi freschi da consumo e di agrumi destinati alla trasformazione. Le misure saranno formalmente adottate dalla Commissione nei prossimi giorni.

Nel caso in cui, nei prossimi mesi, verranno rilevate intercettazioni ricorrenti di agrumi contaminati con macchia nera, la Commissione ha dichiarato che tali misure saranno ulteriormente rafforzate e che potranno essere imposte ulteriori restrizioni.

E’ un passo nella buona direzione, ma non è abbastanza, l’Unione ha perso una occasione per dare un segnale di adeguata attenzione alla difesa della salute delle produzioni comunitarie. L’accordo raggiunto rappresenta un miglioramento rispetto ai controlli in corso ma non introduce le raccomandazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di limitare, con misure automatiche, le importazioni dal Sud Africa se vengono rilevate più di 6 intercettazioni di lotti contaminati.

Il timore è che si ripeta la stessa situazione dello scorso anno, con una situazione a rischio molto elevato con oltre 36 lotti contaminati che hanno raggiunto l’Ue prima che la Commissione prendesse adeguati provvedimenti. Servono anche misure di controllo più forti al punto di arrivo degli agrumi. Si ricorda che dal dicembre 2013 vige un bando di importazioni di agrumi dal Sud Africa, grazie ad una decisione della Commissione presa solamente alla fine della campagna di importazione e dopo il rinvenimento di 36 lotti contaminati.

Efsa nella sua relazione dello scorso febbraio aveva sottolineato che le misure in essere (in primis, il blocco alle importazioni) per prevenire il contagio degli agrumeti europei con Black Spot risultavano appropriate e andavano pertanto mantenute. Per l’agenzia non basterebbero trattamenti eventuali con fungicidi per debellare la malattia, ed è invece necessario mantenere le restrizioni alle importazioni attualmente in vigore.

Qualora le restrizioni e controlli attualmente vigenti a contrasto della diffusione del Black Spot venissero revocati, Efsa prefigura alcuni rischi concreti che derivano dall’importazione di piante di agrumi destinate alla messa a dimora e piante di agrumi con foglie. Tale rischio riguarda tutte le specie di agrumi — compresi aranci, mandarini, limoni, pompelmi e limette – in quanto le spore prodotte da questo patogeno fungino sulle foglie possono venire disperse dall’aria. Ma preoccupa anche l’arrivo di di agrumi senza foglie, perché le spore prodotte sulla scorza del frutto possono essere disperse tramite spruzzi di pioggia.

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