Blue Tongue, il divieto resta solo per Mantova e Verona
Nel nord Italia va via normalizzandosi la situazione sanitaria per quanto riguarda il virus “lingua blu” sierotipo 8: le zone soggette a restrizione sono state ulteriormente ridotte dal Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali alle sole Province di Mantova e Verona dove comunque restano in vigore le disposizioni in materia di movimentazione degli animali sensibili da vita e da macello.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dagli allevatori bresciani, che – rientrando nella zona di restrizione – si ritenevano ingiustamente penalizzati a fronte di nessun caso infetto effettivamente riscontrato sull’intero territorio della Provincia. Un territorio che detiene importanti primati nazionali sia per quanto riguarda le vacche da latte (circa 160mila capi), sia per i vitelli a carne bianca (circa 130mila capi), e che vanta anche un cospicuo quantitativo di vitelloni (circa 60 mila capi).
Per venire incontro alle necessità degli allevatori che praticano la monticazione (spostamento verso i pascoli montani) delle bovine da latte verso i territori delle Province di Trento, Brescia e di Vicenza, Coldiretti ha richiesto al Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti che questa possa essere ripresa, seppur con le opportune cautele.
Anche per quanto riguarda le attività di controllo dei capi sensibili alla “lingua blu” presso gli impianti di macellazione, il Ministero ha disposto la cessazione del monitoraggio, lasciando in vigore il vincolo sanitario per i capi destinati alla macellazione immediata.
Sul fronte degli scambi con altri Paesi europei nei quali si è diffuso il sierotipo 8, sono stati avviati contatti tra Italia e Germania per determinare degli standard veterinari condivisi per l’ingresso di bovini nel nostro Paese. In occasione della Conferenza Mondiale della Fao, si sono incontrati il sottosegretario italiano Martini e il collega tedesco Müller per discutere, tra l’altro, della possibilità di importare giovani vitelli garantiti da un’adeguata quarantena e da test diagnostici individuali. L’obiettivo è quello di arrivare a un Accordo bilaterale da sottoscrivere in tempi brevi per continuare a garantire la sicurezza sanitaria del patrimonio zootecnico italiano senza sospendere l’approvvigionamento dall’estero. |
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