il Punto Coldiretti

Boom di asini, +30 per cento in 5 anni

Con un aumento del 30 per cento negli ultimi 5 anni e il raddoppio dei capi allevati al nord è un vero boom per gli asini in Italia dove si contano complessivamente oltre 36mila capi, che dopo aver rischiato l’estinzione stanno vivendo un momento di grande riscossa.

Il dato è stato reso noto in occasione della “prima giornata nazionale degli asini” organizzata da Coldiretti a Roma, che si è svolta a Villa Borghese, dove sono giunti decine di esemplari dopo la “Carovana delle vie Ritrovate” tre le diverse regioni.

Gli asini sono tornati alla ribalta per la produzione di latte contro le intolleranze dei bambini, gustosi gelati e cosmetici naturali. E si stanno dimostrando efficaci con la pet-terapia (detta onoterapia) nelle persone diversamente abili, come alleato di trekking per le vacanze o piu’ semplicemente come compagno di giochi per bambini, ma anche come tosaerba naturale arruolato dalle amministrazioni comunali per la pulizia di parchi e giardini o per la raccolta di rifiuti. E il caso del Comune di Castelbuono in provincia di Palermo dove agli asini spetta con successo il compito di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta del centro storico del Paese.

Negli anni 50 erano presenti in Italia quasi un milione di asini, ma la loro consistenza nel tempo si è decimata. E’ solo a partire dal 2000 che è iniziata una rapida risalita che ha salvato dall’estinzione molte razze locali. La maggiore concentrazione delle aziende che allevano asini si trova nel Mezzogiorno (14.865), ma numerosi allevamenti si contano anche nel centro (7.693) e nel nord (13.735) dove il numero di animali ha quasi raggiunto quello del Sud per effetto di una crescita dell’86 per cento negli ultimi 5 anni e la presenza del piu’ grande allevamento europeo a Montebaducco in provincia di Reggio Emilia con 650 esemplari di 14 razze diverse.

La regione leader per l’allevamento è diventata la Lombardia con 4533 animali in aumento del 129 per cento rispetto al 2003, segue la Campania pressoché stabile con 4500 capi, il Lazio con 4330 (+ 69 per cento sul 2003), l’Abruzzo (3155 animali con un aumento del 10 per cento sul 2003), Sicilia (2855 animali con aumento del 66 per cento sul 2003) Veneto (2628 animali piu’ che triplicati con l’aumento del 257 per cento sul 2003), il Piemonte (2547 animali con aumento del 39 per cento sul 2003) e l’Emilia Romagna (2420 animali con aumento del 39 per cento sul 2003) mentre perde terreno la Sardegna con 941 capi in calo del 77 per cento rispetto al 2003.

In Italia le razze italiane piu’ presenti sono l’Amiata (con 52 allevamenti e 984 animali), Martina Franca (660 animali in 86 allevamenti), Ragusano (195 allevamenti per 2008 animali), Sardo (130 allevamenti con 1132 animali), Romagnolo (50 allevamenti con 364 animali), Asinara (14 animali in 6 allevamenti) e Pantesco (64 animali in 2 allevamenti).

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