il Punto Coldiretti

Cala il prezzo dei Certificati Verdi, imprese agroenergetiche in difficoltà

Continua a scendere il prezzo dei Certificati Verdi (CV), ed è crisi per le piccole aziende agroenergetiche. I volumi di titoli scambiati in borsa, in lieve rialzo, ed i prezzi, in notevole calo rispetto al mese precedente, mostrano l’esigenza di cassa da parte dei piccoli produttori in particolare per le imprese agro-energetiche che devono confrontarsi, con una domanda di CV sempre piuttosto debole e un’ulteriore discesa dei prezzi dei titoli, sia con un rincaro dei costi di gestione degli impianti e di approvvigionamento della biomassa.

Di fatto a luglio il prezzo medio ponderato dei CV [*] con anno di riferimento 2007 è stato di €78,28, in calo di €5,80 rispetto al mese precedente. Mentre il prezzo medio ponderato dei CV con anno di riferimento 2008 è stato di €78,39, con una flessione di circa il 7% rispetto agli €84,24 del mese di giugno. Sul Mercato dei Certificati Verdi sono stati scambiati 15.708 CV , con volumi in leggero aumento rispetto ai 13.250 scambiati nel mese di giugno. I CV scambiati con anno di riferimento 2007 sono stati 5.318, più del doppio rispetto ai 2.200 scambiati nel mese di giugno, mentre i CV scambiati con anno di riferimento 2008 sono stati 10.390, in leggero aumento rispetto ai 10.000 scambiati nel mese precedente. Nel mese di luglio non sono stati scambiati CV con anno di riferimento 2006, a differenza dei 1.050 CV scambiati a giugno.

Con la proposta di decreto ministeriale attuativo vi è l’intento di arginare tale discesa del prezzo dei CV e ridare loro un valore vero e scambiabile per i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nella proposta di decreto, facendo riferimento alla legge finanziaria del 2008, si definisce che i CV siano emessi in numero pari al prodotto dell’energia elettrica incentivata, arrotondata a 1 MWh con criterio commerciale, per il coefficiente, riferito alla tipologia della fonte. 

I CV emessi dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) saranno collocati sul mercato a un prezzo, riferito al MWh elettrico, pari alla differenza tra il valore di riferimento, fissato in sede di prima applicazione in 180 euro per MWh, e il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica definito dall’Autorita` per l’energia elettrica e il gas. Il valore di riferimento e i coefficienti per le diverse fonti energetiche rinnovabili, potranno essere aggiornati, ogni tre anni, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, assicurando la congruità della remunerazione ai fini dell’incentivazione dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

Non possiamo comunque illuderci che il prezzo di riferimento rappresenti una garanzia per i piccoli operatori fin quando il mercato dei CV sarà condizionato da una quota d’obbligo insufficiente rispetto al mix di offerte. Infatti, al fine di compensare fluttuazioni produttive annuali, secondo le nuove Disposizioni sulla compra-vendita dei CV il GSE potrà emette a proprio favore e collocare sul mercato sia certificati relativi agli impianti CP-6 che certificati verdi non riferiti ad alcun impianto specifico, e entro il 30 aprile di ciascun anno, il GSE, qualora la differenza tra i certificati relativi ai diritti dallo stesso acquisiti a qualsiasi titolo e i certificati venduti nel triennio precedente sia negativa, acquisterà, sul mercato organizzato, ed annullerà certificati verdi fino a copertura di detta differenza. Inoltre fino ad avvenuta compensazione, il GSE non potrà vendere le due tipologie di certificati.

La proposta di decreto stabilisce che i CV siano altresì oggetto di contrattazione di libero mercato anche al di fuori della sede del Gestore del Mercato Elettrico (GME), fatto salvo l’obbligo di registrazione delle quantità e dei prezzi di scambio, introducendo così un ulteriore meccanismo di incertezza sulla trasparenza e la conoscenza dell’andamento del mercato.

Per quel che concerne la durata dell’incentivo, gli impianti a fonte rinnovabile entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007 avrebbero diritto al rilascio di CV per 15 anni, mentre quelli entrati in esercizio prima di quella data solo per 12 anni.  Hanno diritto ai CV per un periodo aggiuntivo di ulteriori quattro anni, in misura corrispondente al 60% dell’energia elettrica incentivata i produttori di energia elettrica da biomasse da filiera e i produttori di energia elettrica incentivata ascrivibile ad alimentazione da rifiuti non biodegradabili. Una critica a questo proposito può essere mossa poiché in contraddizione con quanto previsto in recenti provvedimenti emanati. Infatti nella direttiva 2001/77/CE, per esempio, per biomassa si intende solo la parte biodegradabile dei rifiuti.

Infine un ulteriore punto migliorabile nel decreto è relativo alla impossibilità per un produttore di energia elettrica da fonte rinnovabile di passare, prima della fine del periodo di incentivazione da una tariffa omnicomprensiva al sistema dei CV e viceversa. Sarebbe infatti necessario consentire agli operatori di scegliere tra i sistemi di sostegno disponibili in considerazioni delle migliori opportunità di mercato. Tutte queste misure potrebbero ridare gas ad un mercato dei CV che continua a essere in grande difficoltà.

 

[*]    escludendo  le due sessioni del mese di agosto, in cui sono stati scambiati complessivamente soltanto 9.668  titoli.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi