il Punto Coldiretti

Campagna 2014, Asnacodi chiede la piena Applicazione del piano assicurativo agricolo nazionale

“Dinanzi alla tardiva o talvolta mancata risposta del mercato assicurativo alle esigenze di protezione del reddito delle imprese agricole non è più possibile attendere oltre”. E’ quanto affermato dal presidente dell’Associazione nazionale consorzi di difesa (Asnacodi), Albano Agabiti, che in occasione dell’ultimo consiglio direttivo ha rinnovato la richiesta al Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, di far rispettare quanto previsto dal piano assicurativo agricolo 2014, in modo che l’utilizzo delle risorse pubbliche vengano opportunamente destinate alle imprese agricole per la copertura dei rischi cui sono esposte le produzioni agricole.

“Siamo di fronte ad una finta apertura della campagna – ha spiegato Agabiti – e si tratta di un gioco che i condifesa non possono accettare e gli agricoltori non possono permettersi. Ad oggi, con le colture esposte alle avversità del periodo le caratteristiche delle coperture proposte sono inaccettabili così come i costi a carico degli agricoltori”.

Secondo Asnacodi, “tale situazione non può che generare sdegno: le condizioni contrattuali inviate in questi giorni ai condifesa dalle compagnie non tengono conto e non sono giustificate dall’andamento tecnico e presentano elementi di uniformità e scarsa differenziazione”.

“Occorre – sottolinea il presidente Asnacodi – un intervento immediato che consenta di sbloccare una trattativa che, facendo leva anche sul termine di sottoscrizione del 31 marzo, rende di fatto impossibile agli agricoltori di mettere in copertura le produzioni esposte alle avversità di questo periodo e ogni giorno che passa aumenta il rischio potenziale di perdere parte del reddito dell’anno”.

“Appare del tutto evidente – conclude il presidente Agabiti – che l’intervento pubblico non possa dipendere unicamente dalle strategie commerciali delle imprese di assicurazioni ma deve essere realizzato all’interno di un quadro di regole che tendano al perseguimento dell’interesse generale di dare stabilità ai redditi dell’impresa agricola”.

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