il Punto Coldiretti

Castagne, boom delle importazioni, ma sulle farine non ci sono i dati

La grave situazione determinata nelle ultime annate dall’infestazione di cinipide e dall’andamento climatico sfavorevole nei castagneti italiani ha portato ad una forte riduzione della produzione, oscillante in molti territori tra un -50 per cento ed un -90 per cento, ed al “boom” delle importazioni di castagne che spesso, magicamente, diventano italiane.

Ricordiamo che la produzione media di castagne annualmente realizzata in Italia tra il 1999 ed il 2007 era pari a 53,7 milioni di chilogrammi e che stime attendibili la danno ridotta ad un terzo negli ultimi anni. Analizzando i dati di fonte Istat, relativi al 2013, rispetto agli anni precedenti, emerge con evidenza la tumultuosa crescita delle importazioni.

Gli arrivi sono quasi raddoppiati rispetto al 2012, più che triplicati rispetto al 2011, quintuplicati rispetto al 2010. Le castagne importate provengono principalmente dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia, dalla Slovenia. Non sono noti, invece, i dati relativi alle importazioni di farina di castagne, perché non esiste un codice doganale specifico, ma solo un codice relativo alla farina ottenuta da frutti di diverse tipologie.

Il castagno riveste una rilevanza economica e sociale notevole in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e  per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, oltre a rappresentare la memoria fisica di un tempo in cui non ci si poteva permettere il pane.

La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago, determinando un ulteriore indotto economico. L’habitat del bosco di castagno risulta poi fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti.

Per queste motivazioni, ricorda Coldiretti, è necessario che le istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore, tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne e dei derivati per evitare che diventino tutte, incredibilmente, castagne italiane. Serve inoltre un codice doganale specifico per la farina di castagne, in modo da poterne monitorare i flussi e l’obbligo di etichettatura di origine per i derivati a base di castagne.

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