il Punto Coldiretti

Cereali, borse merci più adeguate alla nuova realtà del mercato

Il nuovo scenario mercantile cerealicolo impone un ripensamento dell’attività borsistica delle Camere di Commercio nella definizione dei listini per la quotazione delle produzioni.

Le rilevazioni dei prezzi e la formazione dei contratti avviene oggi attraverso il Comitato di Borsa, nominato periodicamente dalla locale Camera di Commercio e composto da rappresentanti dei produttori, dei commercianti, dai mediatori e dai trasformatori. In questo contesto, già da tempo gli operatori chiedono una revisione sull’operatività, sulla composizione degli organi deputati alla gestione dell’attività borsistica e sulla trasparenza nel percorso della definizione del prezzo: spesso le quotazioni delle produzioni non corrispondono alle realtà dei mercati territoriali e nazionali.

La necessità e l’urgenza di riordinare tutta la materia nasce da due fattori determinanti che hanno ricreato le condizioni di contrattazione delle produzioni cerealicole-oleaginose. Uno è l’adozione della riforma della Politica agricola comune che – con l’introduzione del regime di disaccoppiamento degli aiuti – ha aperto una nuova fase nella quale il produttore torna finalmente ad essere protagonista, orientando le proprie scelte colturali aziendali in funzione del mercato e accrescendo potere contrattuale nella cessione del prodotto in un contesto evolutivo più moderno. L’altro fattore è costituito dal nuovo scenario internazionale in materia di quotazioni delle materie prime, che, seppure spesso si presta a fenomeni speculativi, sta finalmente riconoscendo il giusto valore alle produzioni contrattate.

Le richieste da parte di nuove aree mercantili asiatiche (Cina e India), insieme alle tensioni internazionali sul greggio, hanno orientato investimenti finanziari verso le materie prime agricole determinando uno scenario internazionale diverso, con il quale il produttore agricolo italiano è chiamato a confrontarsi, in termini positivi e di reddito, comparando il valore delle proprie produzioni con i flussi mercantili mondiali.

Tutto ciò oggi è possibile grazie soprattutto alla nuova Pac che ha “liberato” le imprese agricole da vincoli produttivi e che contestualmente consente di allargare il bagaglio di conoscenze nella contrattazione per vivere da protagonista il mercato attraverso quegli strumenti che nel passato non costituivano interesse in mancanza di negoziazioni.

In questa fase inoltre, nell’ambito agricolo, si segue con attenzione l’avvio della borsa telematica italiana e si è sviluppato l’interesse per la borsa di Chicago, che rappresenta il punto di riferimento mondiale; nel settore si è ricreato quel clima propositivo e costruttivo, in termini progettuali, ingessato dalla precedenti disposizioni comunitarie. Ecco perché riveste carattere di urgenza la revisione dell’attività delle Camere di Commercio: se la parte agricola sta ripensando i propri sistemi di vendita dei cereali attraverso soluzioni nell’ambito delle proprie strutture aggregate (Consorzi Agrari e Cooperative), è altrettanto necessario che strumenti ed istituzioni vengano adeguati alle nuove dinamiche mercantili.

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