il Punto Coldiretti

Coldiretti-Dbv, un patto per difendere il bilancio della pac

Il presidente della Confederazione Nazionale Coldiretti, Sergio Marini e il presidente della Deutscher Bauernverband (Dbv), Gerd Sonnleitner si sono incontrati il 29 ottobre 2010 a Roma per un colloquio bilaterale sulla riforma della Politica agricola comune.

Per la Dbv e la Coldiretti, sono importanti alcuni punti che riguardano  il futuro dell`agricoltura tedesca, italiana ed europea. 

Coldiretti e Dbv richiedono innanzitutto una dotazione finanziaria  della Pac allo stesso livello del periodo di finanziamento in essere e che sia mantenuta l’attuale distribuzione tra Stati membri. Una eventuale ripartizione delle risorse della Politica agricola comune tra Paesi dovrà essere basata su una serie di parametri obiettivi.

I principali obiettivi della Pac devono essere rivolti a valorizzare il ruolo economico degli agricoltori come produttori di cibo e non di commodities, la produzione di beni pubblici da parte degli agricoltori che il mercato non remunera, per mantenere una agricoltura sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale.

La Pac dal 1992 si è progressivamente evoluta. I principali elementi della Pac sono rappresentati, nel primo pilastro, dall’orientamento al mercato, una rete di sicurezza per i mercati e pagamenti diretti disaccoppiati. Nell’ambito del secondo pilastro vanno collocate le misure di carattere strutturale e a programmazione pluriannuale per la modernizzazione e la competitività delle imprese agricole. E’questa la struttura di base che si ritiene seguire, in modo coerente, anche nel futuro.

Per il periodo  post 2013 la finalità più importante sarà quella di armonizzare, con un adeguato periodo transitorio,  gli strumenti per la distribuzione  dei pagamenti diretti. Tutti i produttori e l’insieme dei settori produttivi  devono essere ugualmente considerati  dalla Politica agricola comune. Il sistema “periodo di riferimento”, per calcolare  gli aiuti diretti delle singole aziende, dovrà essere sostituito con un sistema basato su una serie di parametri obiettivi.

Bisognerà garantire una adeguata competitività  dell`agricoltura europea ed aumentare il potere contrattuale degli agricoltori. Questo si raggiunge con il sistema degli aiuti  diretti nel primo pilastro, una rete di sicurezza efficace sui mercati anche per contrastare la volatilità dei prezzi, strumenti di assicurazione del reddito e anche attraverso il sostegno della gestione degli agricoltori di filiere territoriali corte, trasparenti a basso impatto ambientale.  Una combinazione degli strumenti di politica agricola con un nuovo sistema di prevenzione del rischio sono le condizioni necessarie per affrontare le sfide del mercato globale. 

L’agricoltura europea dovrà affrontare nuove importanti sfide, fra cui quella del cambiamento climatico. Già nel passato l`agricoltura ha contribuito  alla riduzione dell`emissione dei gas con effetto serra, molto di più degli altri settori. In ogni caso l`agricoltura è pronta per intraprendere altri sforzi e, allo scopo, il secondo pilastro deve prevedere nuove misure  e avere una sufficiente dotazione finanziaria.

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