il Punto Coldiretti

Coldiretti-Fnsea, alleanza Italia-Francia sulla Riforma della Pac

La futura Politica agricola comune (Pac) dovrà sostenere la centralità economica dell’agricoltura e il ruolo strategico degli agricoltori nella produzione di cibo, per rispondere alle attese espresse dal G20 agricolo in materia di sicurezza alimentare e anche alle esigenze dei consumatori in merito alla tracciabilità.

E’ quanto prevede l’accordo siglato a Roma  tra il presidente della Coldiretti, Sergio Marini e il presidente della Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fnsea), Xavier Beulin, che si sono incontrati per un colloquio bilaterale sulla riforma della Politica agricola comune, a ridosso del summit tra il Ministro delle politiche agricole Mario Catania  e il Ministro dell’agricoltura francese Bruno Le Maire.

Le due principali organizzazioni agricole europee in considerazione delle proposte della Commissione relative al mantenimento del bilancio della Pac durante il periodo 2014-2020 e degli orientamenti legislativi della stessa Pac hanno richiamato  l’attenzione su una serie di punti. Innazitutto, la convergenza degli aiuti tra gli Stati membri non può essere concepita senza un ravvicinamento delle condizioni di vita a livello europeo e dei costi di produzione.

Il processo di convergenza interno a ogni Stato membro necessita inoltre di un periodo di tempo adeguato e della massima flessibilità per permettere un adattamento progressivo dei settori produttivi, senza mettere in discussione  interi  comparti produttivi a causa di cambiamenti troppo bruschi.

Nell’ambito di un quadro comunitario definito, nello stabilire la definizione di ”agricoltore in attività”, si dovrà consentire poi, secondo Coldiretti e Fnsea, di tenere conto delle specificità nazionali. Le modalità dell’inverdimento della Pac non dovranno essere in contraddizione con quanto richiesto all’agricoltura europea in materia di competitività e di livello di produzione. Le attuali proposte devono dunque essere riviste in un quadro comunitario sia per quanto attiene gli aspetti finanziari che per quanto concerne le misure ammissibili.

La nuova Pac, sottolineano le due organizzazioni, dovrà apportare la flessibilità indispensabile, attraverso pagamenti accoppiati gestiti su base nazionale, al fine di preservare determinati settori di produzione e/o territori fragili. Gli strumenti di gestione del mercato proposti dalla Commissione dovranno essere integrati al fine di superare le loro carenze e rispondere efficacemente ai rischi di mercato,  sanitari e climatici e contribuire in questo modo alla stabilità permanente delle imprese agricole.

Ancora, le proposte della Commissione europea relative all’estensione del riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle filiere rappresentano un passo in avanti che dovrebbe tradursi in una vera e propria evoluzione del diritto europeo della concorrenza, allo scopo di assicurare la potenziale efficacia di tali disposizioni. Le organizzazioni di produttori devono essere delle entità economiche di forma giuridica che consenta loro di svolgere un’attività d’impresa.

La politica di sviluppo rurale proposta offre nuove opportunità per rafforzare la competitività del settore agricolo. Sarà necessario assicurare che gli agricoltori ne siano i principali beneficiari. Dovranno essere poi valorizzati la filiera corta, la vendita diretta e il protagonismo dell’agricoltore lungo la filiera alimentare.

Una particolare attenzione dovrebbe inoltre essere dedicata ad aiutare i giovani agricoltori, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alla terra, l’innovazione, la modernizzazione e lo sviluppo d’investimenti.

In conclusione, Coldiretti e Fnsea auspicano che il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e il Parlamento europeo sappiano apportare, alle proposte della Commissione europea, gli adeguamenti necessari atti a mantenere e sviluppare un’agricoltura competitiva che occupi il posto che gli spetta in Europa.

La riforma della Pac è stata anche al centro dell’incontro tra il ministro Catania e il "collega" transalpino Le Maire. Quest’ultimo, secondo quanto dichiarato dal titolare del dicastero delle Politiche agricole "ha assicurato il sostegno della Francia affinché la ripartizione degli aiuti salvaguardi gli interessi degli agricoltori italiani".

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