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Coldiretti, l’Ue fermi le nocciole tossiche dalla Turchia

E’ importante che dal Parlamento europeo venga un deciso stop al raddoppio dei limiti fissati per il contenuto di aflatossine tossiche nella frutta in guscio (nocciole, pistacchi, etc.) e nei prodotti derivati attualmente previsti dalla normativa europea.

E’ quanto afferma la Coldiretti dopo che il comitato permanente per la catena alimentare  dell’Ue ha dato di fatto il via libera all’ingresso di nocciole tossiche dalla Turchia. Il voto contrario dell’Italia non sia stato sufficiente a fermare la preoccupante novità sull’aumento del contenuto in aflatossine che sono sostanze tossiche, potenzialmente cancerogene legate allo sviluppo di muffe sul prodotto e quindi a pratiche agronomiche non ottimali.

La Coldiretti ricorda che la Turchia è il più grande produttore mondiale di nocciole (78 per cento) con  una nocciola su tre utilizzata dall’industria italiana  proviene dalla Turchia ma queste importazioni hanno grossi problemi di contaminazione da aflatossine e nelle prime nove mesi del 2009, ben 56 partite di nocciole provenienti da questo paese sono risultate contaminate in diversi stati dell’Unione.

Il consumo di nocciole e di frutta in guscio in generale è rilevante in Italia considerato che tale prodotto è presente oltre alle note creme alla nocciola, in biscotti, wafer, merendine, barrette energetiche, muesli e yogurt che sono entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani, soprattutto tra i giovani ed i bambini che oltretutto risultano quelli maggiormente esposti, in virtù anche del loro basso peso corporeo.

L’aumento dei limiti serve solo a favorire le importazioni di un prodotto di bassa qualità e sicurezza, causando un rischio per i consumatori comunitari ed grave un problema per i produttori italiani, che subiscono una concorrenza sleale da parte di Paesi dove non solo non si applicano pratiche agronomiche corrette, ma si utilizzano fitofarmaci vietati in Europa.

La procedura comunitaria prevede ora il parere del Parlamento europeo su tale decisione, pertanto, afferma la Coldiretti, l’obiettivo delle forze politiche e di rappresentanza deve essere indirizzato verso una giusta sensibilizzazione degli europarlamentari, perché venga fermata una decisione pericolosa per i cittadini e negativa per le imprese comunitarie.

 

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