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Coltivatori diretti, ecco cosa fare in caso di sospetta malattia professionale

La malattia professionale è la patologia che i lavoratori possono contrarre a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati (es. sordità da rumore, tunnel carpale, esposizione a sostanze dannose, tendiniti, ecc.); perché sia riconosciuta come tale occorre la certificazione medica.

Le malattie professionali più diffuse in agricoltura sono: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo: trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente; malattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ma anche allergie a livello polmonare quali asma e alveoliti allergiche, non meno frequenti le dermatiti e le allergie cutanee in genere, oltre alle patologie legate alle ginocchia, ecc.

Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail sia come indennità di temporanea sia come danno biologico o rendita, oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. In ogni caso, per i coltivatori diretti le prestazioni economiche e sanitarie sono condizionate alla regolare iscrizione negli elenchi Inps e, per i titolari di azienda, anche al regolare versamento della contribuzione Inail, la cui riscossione è affidata all’Inps, unitamente ai contributi previdenziali.

Le malattie di origine professionale riconosciute dalla Legge in agricoltura sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia.

Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di Legge: in tal caso, però, il lavoratore deve dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto.

Data la complessità della materia e le possibili ricadute per le aziende (applicazione della Rivalsa Inail) è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato Epaca.

Gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestivamente il primo certificato medico all’Inail, al fine di evitare la perdita dei benefici economici, ricordando anche all’interessato l’importanza di inviare  entro i successivi cinque giorni la relativa denuncia. Per conoscere l’ufficio Epaca più vicino si può telefonare al numero verde 800.667711 o visitare il sito Internet http://www.epaca.it/.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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