il Punto Coldiretti

Con la crisi è boom di piccoli furti nelle campagne

Dai salami ai carciofi, dalle arance alle mimose, dalla legna da ardere per il riscaldamento a polli e tacchini, con la crisi è boom di piccoli furti non solo nei supermercati ma anche nelle campagne. A lanciare l’allarme è la Coldiretti dopo l’arrivo di numerose segnalazioni dalle aziende agricole del territorio.

E’ il caso di un piccolo allevamento nella zona di Voghera, in provincia di Pavia, dove sono scomparse a più riprese diverse galline, mentre all’agriturismo Sant’Anna a Paese (Treviso) sono stati rubati due tacchini ed un gallo e altri sei tacchini sono stati fatti sparire in un allevamento a Ferrara. Tra i prodotti di stagione, a Termini Imerese, in provincia di Palermo i carabinieri con l’accusa di furto aggravato hanno fatto scattare le manette ai polsi a due malviventi impegnati a rubare  carciofi in un’azienda agricola, ma un pregiudicato di 36 anni qualche giorno fa nel Veneto è stato trovato con decine di salumi sotto il letto.

Anche le arance vanno letteralmente a ruba in questi primi mesi del 2013. I Carabinieri hanno sventato furti a Noto (Siracusa) ad Acate (Ragusa), a Ramacca (Catania) e ancora nelle campagne di Siracusa per diversi chili di prodotto prelevati direttamente dalle piante. I nuovi ladri però non mostrano gusti particolari e colpiscono indistintamente tutte le produzioni commestibili presenti in campo con i furti che avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti provocano spesso anche danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta.
 
La Coldiretti chiede un rafforzamento dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio anche per l’avvicinarsi della primavera in cui si moltiplicano le coltivazioni ma anche per le festività della Pasqua in cui è facile prevedere il ritorno dell’abigeato con furti nei greggi di pecore e agnelli.

Oltre ai prodotti agricoli vengono però rubati anche gli alberi con il chiaro intento di farne legna da ardere per affrontare il freddo inverno di fronte al costo proibitivo del gasolio da riscaldamento. A farne le spese sono stati due ulivi secolari nei comuni di Galatina (Lecce) e Paolo Del Colle (Bari), abbattuti a colpi di motosega, e alcune piante di faggio all’interno del Parco naturale regionale delle Serre (Vibo Valentia).

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