Contro le tragedie in mare serve un plafond annuo di giornate di pesca
Per fermare le tragedie in mare è giunta l’ora di rivedere il sistema di gestione delle giornate di pesca. Ad affermarlo è Coldiretti Impresapesca, dopo la drammatica serie di incidenti in mare verificatisi lungo la costa Adriatica. Le uscite andrebbero, infatti, effettuate sulla base delle condizioni meteorologiche e non più seguendo le giornate segnate sul calendario in funzione di specifici decreti. Con questo sistema si costringe le imprese a forzare certe situazioni, mettendo a rischio la vita di chi lavora bordo dei pescherecci. Non ha senso, secondo Coldiretti Impresapesca, obbligare le imbarcazioni a fermarsi nel week-end e poi di conseguenza costringerli ad uscire in mare sfidando il maltempo, per riuscire a trovare risorse per far fronte alle spese di gestione e a coprire i salari. Nell’ottica di una pesca economicamente sostenibile bisogna eliminare certe rigidità, pur mantenendo inalterato lo sforzo di pesca, creando un tetto massimo di giornate di attività, raggiunto il quale la barca si ferma. Non è tollerabile una produzione ittica “per decreto”, in barba alle reali condizioni di lavoro e non considerando i rischi connessi. Il plafond sarà di facile controllo, con gli attuali sistemi elettronici presenti a bordo, e pertanto non debbono esserci scusanti o freni verso una "sburocratizzazione" e "semplificazione" del sistema produttivo, nell’ottica di una pesca ambientalmente ed economicamente sostenibile. |